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  • 15 aprile 2013
  • Casale Monferrato

Chiesto rinvio a giudizio per il mediatore

Concluse le indagini della Direzione distrettuale antimafia, la Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio immediato per Mauro Bernardinello, il 45enne impresario casalese che da tempo vive a San Pietroburgo. L’accusa è di concorso in sequestro di persona a scopo di estorsione. Bernardinello, lo ricordiamo, aveva fatto da intermediario nel sequestro di un altro casalese, Edoardo Monti, figlio dell’avv. Monti, avvenuto nel febbraio dello scorso anno nella città russa. Bernardinello aveva spiegato agli inquirenti di essere stato rapito con Edoardo Monti, di cui era amico, ma di essere stato subito rilasciato dai sequestratori perchè facesse da intermediario: doveva prendere contatti con la famiglia Monti per ottenere un riscatto di 300mila euro. La notizia del rapimento era stata comunicata nella notte tra il 14 e il 15 febbraio 2012. Appena ricevuta la telefonata dalla Russia, l’avv. Paolo Monti - grande esperto di diritto amministrativo, poi morto d’infarto proprio durante i giorni del sequestro del figlio - aveva subito telefonato alla Polizia. Bernardinello, già titolare di un’impresa edile in città prima di emigrare in Russia, veniva messo sotto controllo dagli investigatori e fermato dalla Polizia locale al suo rientro a San Pietroburgo. Nel frattempo Edoardo Monti veniva rilasciato senza che fosse pagato alcun riscatto. Rientrato in Italia a ottobre, Bernardinello veniva intercettato alla Malpensa, trasferito a Torino e, dopo l’interrogatorio dei magistrati, sottoposto a fermo di indiziato di delitto e rinchiuso nel carcere “Lorusso-Cutugno”.

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Cristina Bargero

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