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Giovani

Patti tra Diocesi e Regioni sugli oratori: quando anche da noi?

Sull'esempio di Umbria e Marche

Gli oratori «una palestra che contribuisce al bene della società»

L’Umbria recentemente ha visto l’accordo tra la Conferenza Episcopale umbra, la Regione e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani relativo alla Convenzione sugli oratori. In sostanza si punta ad organizzare e a far funzionare i 130 oratori sparsi nelle otto Diocesi della regione, che sono frequentati da 25mila ragazzi seguiti da 4mila animatori volontari. L’Amministrazione regionale ha stanziato a questo scopo 220mila euro.

L’accordo definisce gli oratori «una palestra che contribuisce al bene della società formando i nostri giovani, valorizzano la funzione sociale delle strutture parrocchiali per bambini e adolescenti, svolgono un servizio essenziale e di grande sostegno alle famiglie che li identificano come un punto di riferimento importante». E, aggiungo io, sono palestra di selezione e di formazione di atleti e campioni dello sport.

L’arcivescovo Renato Boccardo, con impostazione molto “laica”, ha commentato: «Non è più pensabile che l’educazione alla vita sia portata avanti esclusivamente dalla famiglia, oppure dalla scuola, o dalla parrocchia, o da un’associazione; bisogna creare un’alleanza in cui ognuno dà il proprio contributo. E, se ciascuno fa la sua parte, riusciamo a costruire gli uomini e le donne di domani».

La convenzione si articola in più direzioni: supporto ai progetti presentati dai giovani, allestimento di centri ricreativi e sportivi, acquisto di attrezzature e materiali didattici, apprestamento di corsi di recupero per soggetti a rischio di emarginazione sociale, di devianza,di disabilità, riadattamento di immobili utili a creare luoghi di incontro.

Ha seguito la via indicata dall’Umbria anche la Regione Marche che ha stilato un protocollo di intesa firmato dal governatore e dal presidente della Regione Ecclesiale Marche. Sono stati stanziati 594mila euro spalmati sul bilancio pluriennale 2020/2022; un primo risultato si sostanzia nella riapertura di 190 sui 300 oratori della regione.

L’arcivescovo di Pesaro Piero Coccia ha dichiarato: «Nelle nostre tredici Diocesi esiste un patrimonio sociale enorme che abbiamo il doveredi mettere al servizio di tutti perché la questione educativa è primaria nell’Italia di oggi».

Il mondo si muove: quando nel Monferrato casalese e in Regione si darà vita ad iniziative di questo genere?


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Marco Imarisio

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