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Domenica di festa nel borgo

Tonco, la Giostra del Pitu va al rione Annunziata

La corsa equestre rappresenta il momento clou di un'antica tradizione

Il fantino Marco Gallia appena prima del colpo vincente

È di Marco Gallia il colpo vincente che porta la vittoria della Giostra del Pitu di Tonco al rione Annunziata. Ci sono volute ben 94 nerbate per staccare la testa al fantoccio di pezza realizzato dalla sarta del paese Santina Cirinella appeso al centro della piazza del paese. Sette i fantini, uno per rione, che con il cavallo lanciato al galoppo hanno colpito ripetutamente il pitu, tacchino, di pezza con un bastone di legno. Domenica scorsa il piccolo comune del Monferrato astigiano ha ospitato centinaia di persone per la manifestazione più sentita del paese. Una tradizione che prosegue dall’inizio del secolo scorso, ma le cui radici affondano addirittura nella corsa equestre che si teneva a Tonco nell’anno Mille, da come si legge nell’archivio parrocchiale. Grande festa al termine della Giostra che ha visto trionfare i colori giallo rosso vestiti da Gallia.

Hanno gareggiato in ordine di partenza Gabriele Gheduzzi, vincitore della Giostra del 2023 per il rione Portone, Elena Grillo per Sant’Antonio, Marta Signoretti per la Stazione, Davide Argenta per la frazione Casapaletti, Giorgio Cantino per Santa Maria-Masulò e Gabriele Argenta per la Piazza, tutti in sella a bellissimi cavalli del circolo ippico La Ciocca di Tonco.

Prima della Giostra, la sfilata del corteo aperto dalla banda "La Bersagliera" seguita dai personaggi in costume storico di Montechiaro, capeggiati da Gerardo da Tonco, fondatore dell'Ordine di San Giovanni in Gerusalemme, divenuto poi Sovrano Ordine Militare di Malta. A chiudere il corteo, la sfilata dei vari borghi del paese che hanno inscenato momenti di vita quotidiana contadina con lo scopo di riscoprire e valorizzare le antiche tradizioni. Il rione Portone ha portato in scena il momento della merenda nei campi al calar della sera, Sant’Antonio lo spazzacamino, Casapaletti la merenda sinoria, Annunziata la festa del battesimo, Santa Maria-Masulò l’arte del ricamo, e la Piazza gli sport tipici di Tonco. Ad aggiudicarsi i due premi è stato proprio quest’ultimo, la Piazza, che ha portato in scena il maggior numero di figuranti e realizzato il miglior carro con la scena tradizionale giudicata più bella.

Diverse le autorità presenti, oltre al sindaco Cesare Fratini, tra cui il vicepresidente della regione Fabio Carosso che ha premiato i vincitori. Prima della gara, il momento tanto atteso del processo e della condanna del pitu, interamente scritto in dialetto monferrino, in cui il tacchino prova a difendersi dalle accuse del pubblico ministero. Tra queste le prossime elezioni americane con i due candidati Biden, definito ‘n rimbabì, un rimbambito, e Trump, ‘n pregiudicà, un pregiudicato. La sentenza vedrà il pitu colpevole di tutti i fatti negativi del mondo e in particolare di Tonco. Dopo il processo, la condanna e il testamento in cui il tacchino destina un pezzo di sé, dopo la morte, ai vari rioni cittadini. Ogni anno i destinatari sono diversi, tranne la “Bersagliera” “che ad Tunc l’è na bandiera, i las i me pulmun per chi manca naen al fià par bufè nt cu’ di so trumbun”, dice il pitu.


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Augusto Olearo

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