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A Vignale
"Il gallo canta ancora", il partigiano Johnny nel Monferrato
80° anniversario della Liberazione
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Viva partecipazione lo scorso sabato a “Il Gallo canta ancora. Il Partigiano Johnny nel Monferrato”, l’iniziativa organizzata dalla Lista Civica Vignale Futura a margine dell’80° Anniversario della Liberazione. Il tema del pomeriggio, introdotto dal consigliere Massimo Birago, prendeva spunto dalle ricerche dell’avvocato Sergio Favretto che nel libro “Beppe Fenoglio. Il riscatto della libertà” ricostruisce in dettaglio i personaggi, i luoghi e gli eventi storici che hanno ispirato lo scrittore langarolo nella stesura delle pagine di un testo poco noto e ricco di particolari biografici chiamato “Ur partigiano Johnny”: pagine dalle quali sarebbe sorto il più celebre “Il partigiano Johnny” uscito postumo nel 1968.
Il titolo “Il gallo canta ancora. Il partigiano Johnny nel Monferrato” si spiega con il ruolo che Fenoglio svolse durante i mesi che precedettero la Liberazione, incaricato di creare un collegamento fra le formazioni partigiane e le missioni alleate presenti nel Basso Monferrato al fine di concordare nuovi lanci di materiale di supporto. “Il gallo canta ancora” fu il messaggio in codice trasmesso da Radio Londra per uno degli aviolanci.
Dopo il saluto istituzionale del sindaco Tina Corona, l’incontro si è sviluppato lungo due filoni di approfondimento coordinati da Patrizia Monzeglio in qualità di moderatrice. Il primo ha riguardato la figura di Beppe Fenoglio come uomo e come scrittore, letto in tutto il mondo e oggi molto apprezzato dalle giovani generazioni, di cui ha parlato Bianca Roagna, Direttrice del Centro Studi Fenoglio di Alba. Commentando alcuni passi tratti da “Ur partigiano Johnny”, letti dalla giovane Anna Soldera, Favretto ha sottolineato l’attualità della figura dello scrittore anche per quanto riguarda la responsabilità civile che ha incarnato con le sue scelte di opposizione al fascismo durante il periodo della Resistenza.
In coda all’iniziativa Patrizia Monzeglio ha poi illustrato i collegamenti emersi fra le ricerche di Favretto sulla presenza di Fenoglio in Monferrato e le attività svolte dai partigiani vignalesi appartenenti alla 107° Divisione Garibaldi, documentate dagli scritti di Nino Sannazzaro che aveva raccolto nel dopoguerra alcune testimonianze del periodo. Ne è emerso un interessante quadro che vede i Vignalesi protagonisti nei rapporti con la missione americana “Youngstown” paracadutata nel novembre ‘44 fra le colline che separano il borgo dall’abitato limitrofo di Altavilla: un volo proveniente da Brindisi fu preannunciato dal messaggio “Carlotta è bionda”, con il quale vennero lanciati 25 container di materiale vario, armi e radio ricetrasmittenti.
Sannazzaro cita, infatti, un incontro nell’inverno, insieme ad altre formazioni partigiane, presso Moncalvo dove aveva base la missione allegata. Da altri scritti è poi emersa la presenza dei vignalesi della 107° Garibaldi sia nella battaglia di Montemagno del 19 aprile 1945, sia nello scontro avvenuto il 2 aprile 1945 a Fubine fra partigiani e nazifascisti, in cui perse la vita Aldo Porro, il partigiano Lepre, nonostante il tentativo di soccorso da parte di Mario Secondo Monzeglio (“Leti”), padre di Patrizia Monzeglio.
La presentazione si è conclusa con la proiezione del filmato dal titolo “Memorie di Resistenza vignalese”.
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