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Iniziativa

Ricorso al Tar contro l’impianto agrivoltaico di Altavilla Monferrato

Presentato dal Comune di Viarigi, il Comitato Tutela Viarigi e Valle Grana e un agricoltore

Il Comune di Viarigi, il Comitato Tutela Viarigi e Valle Grana e un agricoltore confinante hanno presentato ricorso al Tar contro la realizzazione dell’impianto agrivoltaico in corso di costruzione nel territorio di Altavilla Monferrato.

Il ricorso chiede «l’annullamento del parere favorevole dato dalla Commissione Locale per il Paesaggio del Comune di Ottiglio Monferrato e dell’autorizzazione formata per silenzio-assenso sul procedimento unico attivato dalla società proponente, Avellana Società Semplice Agricola, per un impianto da 990 kW distribuito su circa 22.500 metri quadrati di terreni agricoli in una vallata incontaminata». 

Secondo i ricorrenti, difesi dall’avvocato Paolo Bagnadentro, «l’intervento presenta gravi criticità sotto il profilo paesaggistico, urbanistico e procedurale. L’area interessata rientra nella buffer zone del sito patrimonio mondiale “I Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato”. In tale zona, la normativa regionale impone specifici studi di compatibilità paesaggistica e visiva per ogni progetto di questo tipo».

Lo studio presentato dalla società «è stato ritenuto incompleto e fuorviante, poiché non considera l’impatto visivo dell’impianto dai belvedere e dai crinali panoramici del Comune di Viarigi, né la vicinanza della Torre dei Segnali di Viarigi, bene vincolato e simbolo del paese. L’autorizzazione è maturata tramite silenzio-assenso, nell’ambito di una procedura semplificata prevista per gli impianti agrivoltaici che mantengono la continuità agricola. Secondo il ricorso, nel caso di questo impianto tale requisito non sussiste, poiché l’attività agricola prevista (apicoltura e coltivazione di fiori) appare meramente strumentale alla realizzazione di un impianto fotovoltaico tradizionale».

I terreni di Altavilla Monferrato «rientrano nei disciplinari di produzione di vini DOC e DOCG, tra cui la Barbera d’Asti, aree che la normativa regionale indica come non idonee a impianti fotovoltaici a terra. Non ultimo, l’impianto circonda il terreno di un agricoltore confinante, limitandone l’accesso e l’attività agricola. Una strada vicinale di uso comune risulta recintata e chiusa con cancello, in violazione delle norme sulla comunione dei beni».

L’area «si trova in prossimità di un rio soggetto a esondazioni: secondo i ricorrenti, le verifiche geologiche e idrauliche sono state insufficienti. Il ricorso chiede: l’annullamento del parere paesaggistico e dell’autorizzazione formatasi per silenzio-assenso; la sospensione immediata dei lavori e la verifica tecnica completa dell’impatto sul paesaggio Unesco; il ripristino dell’accesso sulla strada vicinale e la tutela dei diritti dei confinanti».

«Non siamo contrari alle energie rinnovabili, ma vogliamo che siano realizzate nel rispetto delle regole e dei luoghi – dice Dante Bussa, portavoce del Comitato - Questo impianto, in piena buffer zone Unesco, è un intervento sproporzionato che modifica un paesaggio unico e riconosciuto a livello mondiale».

«Il Comune ha deciso di agire per tutelare il proprio territorio e l’interesse collettivo dei cittadini – dice Francesca Ferraris, sindaco di Viarigi - Il paesaggio è un bene pubblico e va gestito con equilibrio e trasparenza. Il nostro è uno dei sette Comuni dove si può produrre la docg Ruché di Castagnole Monferrato, un vino che sta vivendo un momento di forte crescita e che rappresenta una parte importante della nostra identità agricola. L’unica vera risorsa che abbiamo è la terra e la bellezza del paesaggio: elementi che garantiscono lavoro, turismo e qualità della vita».

 


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Emanuela Pastorelli

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