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La Tela di Clio
Musica, arte e vino al Castello di Casale
Numerosi gli interventi durante l'incontro

“Vino e Note di Armonia”. Con questo titolo, venerdì 6 dicembre al Castello di Casale Monferrato, è stata aperta una parentesi di bellezza storico, artistico-culturale ed enoica monferrina, promossa da La Tela di Clio, l’Associazione che si propone di promuovere e valorizzare il Patrimonio Culturale d‘Italia, attraverso la sua Storia, la sua Arte, i suoi Luoghi.
Numerosi gli interventi in scaletta, intervallati alla voce e tastiere da Pier Cesare Fagioli dell’Associazione cittadina Amici della Musica Carlo Soliva e introdotti dal filmato del giornalista Beppe Gandolfo.
Tra i relatori: Marco Novarese, Andrea Desana, gli storici e scrittori Laura Brezzi Caponetti e Dionigi Roggero, gli imprenditori enoici Beatrice Gaudio, Stefano e Francesca Bonzano, Mario Arosio del Comitato Promotore Alto Piemonte Gran Monferrato Città Europea del Vino 2024 e il sindaco di Casale Emanuele Capra.
E in una perfetta armonia, fatta di arte, vino e paesaggio, ha ripreso vigore la memoria della contessina Sofia Cacherano di Bricherasio, pittrice, filantropa e amante dell’agricoltura col suo paesaggio. Sulla sua figura, la scrittrice Brezzi ha dedicato un libro di prossima pubblicazione, in cui emerge la passione per l’arte e per l’agricoltura dell’ultima discendente della nobile famiglia. A vivere il privilegio delle atmosfere artistico-paesaggistiche respirante nel Monferrato dalla Contessina, è oggi la famiglia Bonzano, attuale proprietaria dell’antica cantina del castello, in cui visse la stessa Sofia e a cui oggi i Bonzano hanno dedicato un vino.
“Sofia, per prima, interpretò il nuovo modo di vedere l’agricoltura dal punto di vista ecologico e della sostenibilità ambientale e sociale” ha detto l’artista-vigneron Stefano Bonzano. “Sofia fu anche parte attiva e integrante della cultura artistica casalese dell’epoca. Oggi, a noi il compito di dare continuità a questa filosofia, che vive e respira di territorio, di vino, di arte e di cultura”. A riportare alcune curiosità storiche è, invece, stato Roggero, a partire dalla “Stella al Merito Rurale, per la ricerca sulla pioppicoltura in agricoltura” conferita alla contessa Sofia nel 1938 dal Re Vittorio Emanuele III.
“Sofia aveva fattivamente partecipato agli incontri per la nascita della pioppicoltura concedendo, altresì, la sua tenuta di Fubine, proprio per la ricerca e per la sperimentazione sulla coltivazione del tartufo, avente come simbionti varietà nuove e selezionate” è stato ricordato. Da un saggio del casalese Silvio May, ricercatore in pioppicoltura e appassionato di musica, inoltre, emerge altresì che la Contessa Sofia donò, per le stesse finalità, i suoi terreni di Vigone.
Rispetto alla sua vena artistica, infine, si percepisce come i paesaggi, dipinti rigorosamente en plein air, fossero per lei vere e proprie muse ispiratrici. Formatasi sotto la guida di Lorenzo Delleani, Sofia partecipò, tra le altre, alla Mostra Internazionale di Venezia.
Tra le ultime note curiose riprodotte dalla ricerca di Roggero, anche due chicche sul vino monferrino nella storia: nei primi dell’Ottocento, il filosofo Jean-Jacques Rousseau scriveva di bere “vino grosso del Monferrato”, mentre lo scrittore inglese Samuel Butler, frequentatore dell’atelier di Angelo Morbelli, fu un estimatore del Grignolino e scrisse: “divina creatura, ma pessimo viaggiatore” (riferito al fatto che, ai tempi, era poco adatto ai lunghi spostamenti, perdendo le sue caratteristiche organolettiche migliori). In degustazione, al termine, i vini dei soci del Consorzio di tutela vini Colline del Monferrato Casalese.
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