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Emergenza

Coronavirus: i chiarimenti della Prefettura sulle limitazioni della zona rossa

La prossima seduta di coordinamento è già stata fissata per la giornata di domani 9 marzo

Nella mattinata di oggi, 8 marzo 2020, a poche ore dalla pubblicazione del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si è tenuta presso la sala consiliare dalla Provincia di Alessandria una riunione di coordinamento della Prefettura, presieduta dal Viceprefetto Vicario, alla quale hanno partecipato il Questore, il Comandante Provinciale Carabinieri, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza e il Dirigente della Sezione di Polizia Stradale di Alessandria, il Direttore dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria ed i rappresentanti dell’ASL AL e dei Vigili del Fuoco. All’incontro erano inoltre presenti il Presidente della Provincia, il Vice Sindaco di Alessandria, i Sindaci dei Comuni centri zona, il Presidente della CRI di Alessandria ed il rappresentante del Coordinamento territoriale del Volontariato di protezione civile.

Nella riunione sono state condivise le prime indicazioni applicative nonché individuate problematiche interpretative sulle quali verrà richiesto l’avviso degli organi centrali del Governo al fine di assicurare uniformità di indirizzo.

Anzitutto è stato evidenziato che all’articolo 1 il DPCM stabilisce che vanno in generale evitati gli spostamenti delle persone in entrata e in uscita dalle zone di particolare attenzione indicate nel medesimo articolo, nonché all’interno dei medesimi territori (per ciò che ci riguarda maggiormente, oltre alla provincia di Alessandria, le province piemontesi di Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli e la Regione Lombardia).

Sono però consentiti gli spostamenti motivati da:
   - comprovate esigenze lavorative: si è condiviso che rientra in questo ambito il trasporto delle merci, al fine di consentire alle aziende di proseguire l’attività. Per quanto attiene agli spostamenti dei lavoratori, si è sottolineata la necessità, allo scopo di agevolare i controlli, che i datori di lavoro forniscano ai dipendenti una attestazione o un documento (tessera o simili) che comprovi il rapporto di lavoro. Per quanto attiene i liberi professionisti o gli artigiani dovranno avere con sé idonea documentazione.
   - effettiva necessità: ad esempio per gli abitanti di centri ove non vi sono negozi, la necessità di recarsi nel centro più vicino per gli acquisti necessari per la vita quotidiana.
   - motivi di salute: cure ospedaliere, ambulatoriali, approvvigionamento di farmaci e simili.

I servizi di trasporto pubblico non subiranno limitazioni.
Si ricorda comunque che, nel medesimo comma e articolo è sancito un divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus.

E’ stato ribadito che, come previsto dal DPCM, le attività di ristorazione e bar sono consentite solo dalle ore 6.00 alle 18.00, e comunque con obbligo a carico del gestore di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
Oltre a queste prime precisazioni, sono state definite le opportune intese con le Forze di Polizia per i controlli connessi alla rigorosa attuazione del DPCM, che verrà costantemente monitorata dalla Prefettura, anche attraverso cadenzate riunioni di coordinamento con tutti gli Enti e Uffici interessati.

La prossima seduta di coordinamento è già stata fissata per la giornata di domani 9 marzo.


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Silvio Morando

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