Epta supporta il restauro della cappella della “Discesa dello Spirito Santo”

di r.m.

Epta, supporta il restauro della Cappella della “Discesa dello Spirito Santo” del Sacro Monte di Crea, noto simbolo del Monferrato, nell’ambito di un progetto virtuoso, promosso dall’Associazione “Ricreare Crea”, per conservare le opere architettoniche del territorio e valorizzare la ricchezza artistica italiana.

Dal 2003, il Sacro Monte di Crea è riconosciuto dall'Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Un complesso di 23 tempietti che sorge sulla sommità di una collina circondata da un paesaggio suggestivo e costruito su richiesta del priore Costantino Massino di Vercelli nel 1589, per favorire la preghiera e la meditazione. Un santuario a cielo aperto, tra cui si distingue la Cappella della “Discesa dello Spirito Santo”, la XXI della “Via Sacra”, nonché tra le più importanti e complesse del sito.

Un gioiello da salvaguardare, il Sacro Monte di Crea è un’importante testimonianza della cultura e della storia del luogo, tutelata da “Ricreare Crea” grazie ad una serie di interventi di restauro.

È, infatti, questa realtà no-profit a seguire il progetto di recupero della Cappella della Discesa dello Spirito Santo, con l’obiettivo di prendersi cura del sito, manutenerlo e valorizzarlo al meglio attraverso accurate azioni di pulizia e conservazione delle superfici pittoriche parietali, dei gruppi scultorei e delle statue policrome, del pavimento ed infine, dei serramenti.

«Per Epta la crescita di un’azienda si esprime anche attraverso la vicinanza al territorio e il coinvolgimento in iniziative di valorizzazione e gestione responsabile di bellezze artistiche locali. Il progetto di restauro della cappella casalese costituisce un’occasione unica di promozione della conoscenza e sensibilizzazione dei cittadini sul valore dei beni Italiani, dando nuovo lustro a un simbolo della storia locale.” commenta Marco Nocivelli, amministratore delegato di Epta “L’impegno sociale e culturale di Epta nasce con il suo fondatore e grande sostenitore del FAI Luigi Nocivelli, mio padre, e stiamo continuando a portarlo avanti con al nostro fianco la famiglia Triglio-Godino in nome di un’eredità valoriale che permea tutto il Gruppo e rappresenta un legame indissolubile con la nostra storia».