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  • 23 agosto 2019
  • Casale Monferrato

Giovedì 22 agosto

Veronica Silvia Biglia sesta ai mondiali in Ungheria

Un risultato che apre le porte alle Olimpiadi dei paracanoisti di Tokyo 2020

Dopo due titoli italiani nel 2015, cinque nel 2016, cinque nel 2017 e cinque nel 2018, un Argento alle europee di Mosca nel 2017, un bronzo alla Coppa del Mondo in Ungheria nel 2017 e un quinto posto al Mondiale del Portogallo nel 2018, la 30enne gabianese Veronica Silvia Biglia si è classificata sesta ai mondiali in Ungheria ieri, giovedì 22 agosto, aprendosi le porte alle Olimpiadi dei paracanoisti di Tokyo 2020. Un lusinghiero e importante risultato, conquistato dopo settimane e settimane di allenamento, tanto impegno e, soprattutto, immensa determinazione.

Vi avevamo raccontato la sua storia lo scorso mese di giugno, quella di una giovane mamma, single, intraprendente e volitiva, costretta irreversibilmente su una sedia a rotelle dopo il parto (sei anni fa), per aver contratto la Mielite Trasversa, la sindrome clinica immuno-mediata del sistema nervoso centrale, che provoca un danno neuronale al midollo spinale, dal quale conseguono, a livelli diversi, disfunzioni motorie, sensoriali ed autonomiche.

Veronica, ammirevole per forza e carattere, dopo la diagnosi non si era pianta addosso: da subito aveva invece deciso di affrontare la vita di petto, con l’aiuto dei suoi genitori, di Giovanni Deregibus e Gianfranco Santero. Il destino, come un fulmine al ciel sereno, le aveva ridisegnato l’esistenza, senza interpellarla ma, per lei, non c’erano stati i sentimenti della rabbia e neppure la rassegnazione: decise di reinventarsi. Nel settembre del 2015, durante le terapie presso USU (Unità Spinale Unipolare) di Torino, scoprì la canoa.

Seduta in una V1 si esercitò costantemente per diverse ore la settimana. Dopo due, mesi gareggiò ai primi italiani a Castel Gandolfo, conquistando il primo posto e, a seguire, tanti podi e soddisfazioni per una disciplina che, In Italia, fu la prima ad abbracciare. La sua nuova vita, come lo dimostra l’ultimo risultato in Ungheria, è sempre in movimento “non mi fermo e conquisto traguardi” ci aveva detto a giugno e, ora, ce l’ha ancora fatta, salendo un altro importante gradino, che la vedrà approdare a Tokyo nel 2020 e, chissà, che il titolo assoluto della XXXII Olimpiade non andrà ad una monferrina.


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