Processo amianto: respinta dal Tribunale l’istanza della difesa, niente perizia supplementare per le vittime dell’Eternit
di Massimiliano Francia
Il tribunale del Processo Eternit di Torino presieduto da Giuseppe Casalbore ha emesso ieri, lunedì, una ordinanza con la quale respinge l’istanza della difesa degli imputati (lo svizzero Stephan Schmidheiny e il belga Louis de Cartier, accusati dalla Procura di Torino di disastro doloso permanente e omissione dolosa di misure antifortunistiche) di nominare un ctu (Commissario tecnico d’ufficio) per chiedere una perizia super partes sugli aspetti epidemiologici e sulle diagnosi.
Una richiesta che - se fosse stata accolta - avrebbe comportato un notevole allungamento dei tempo processuali, a occhio e croce almeno sei-nove mesi.
Il tribunale ha invece ritenuto che i dati a disposizione già dalle indagini preliminari consentissero di comprendere un quadro che prefigura l’ipotesi di reato di disastro doloso permanente, vale a dire un inquinamento ambientale che ha avuto e ha tuttora gravi conseguenze sull’ambiente e sulla salute degli abitanti di un intero territorio.
La soddisfazione dei famliari
Soddisfatto Bruno Pesce, coordinatore del Comitato Vertenza Amianto che afferma che il Tribunale «ha coerentemente respinto anche questa ultima istanza e ciò rafforza la fiducia in un risultato finale che colga l’essenza del disastro e possa così riflettere l’enorme tragedia causata dall’amianto dell’Eternit».
Un centinaio i familiari presenti ieri all’udienza finale di questa rima fondamentale fase del processo.
I tempi del processo
Il Tribunale ha anche dettato i tempi del processo.
Chiusa la fase istruttoria ci si è aggiornati a martedì 14 giugno, data in cui la Procura che rappresenta la pubblica accusa svolgerà la requisitoria.
Toccherà poi alle parti civili, a cui il presidente Casalbore ha chiesto di contenere i propri interventi in un quarto d’ora, salvo che si accordino per interventi condivisi.
Il tutto dovrebbe concludersi entro luglio, poi a settembre dopo la pausa giudiziaria, si riprenderà con le requisitorie delle difese degli imputati.
Questo significa che entro la fine dell’anno potrebbe esserci la sentenza, in tempi dunque comunque molto contenuti per un processo di tale entità.
Il processo era iniziato il 10 dicembre 2009, dopo che il 6 aprile dello stesso anno, in coincidenza con il terremoto dell’Aquila, si erano aperte le udienze preliminari e - a luglio - c’era stato il rinvio a giudizio degli imputati.