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  • 03 ottobre 2018
  • Casale Monferrato

Ciak si gira

L’Istituto Superiore Leardi è diventato il set del corto “Osmosi”

L’idea di una coppia di ex studenti della scuola

L’Istituto Superiore Leardi ha aperto le porte per diventare set del cortometraggio Osmosi, scritto, diretto e prodotto da Ithome, il Collettivo artistico di nuova formazione creato da una coppia di ex studenti. Sono Mattia Benci, 32 anni ingegnere civile di Trino, e Sara Toni, 31 anni operatrice teatrale di Rosignano, che la settimana scorsa hanno allestito l’Aula Magna per girare le riprese. La troupe tecnica è artistica è composta da 15 elementi, in gran parte professionisti del cinema e dell’audiovisivo.

Altre scene del cortometraggio verranno girate a Palazzo Vitta in via Trevigi, grazie alla collaborazione con l’Accademia Le Muse, a Palazzo San Giorgio, sede del municipio di Casale, e tra le colline monferrine in quel di Rosignano.

Tra gli attori, anche Martina Benci 19enne, sorella di Mattia, al 5° anno di Grafica presso il Leardi. Come nasce l’idea del corto lo abbiamo chiesto a Sara e Mattia, coppia nella vita e nella passione per il cinema: «Siamo sempre stati interessati al cinema, ma non abbiamo mai potuto sviluppare questo nostro interesse dal punto di vista lavorativo. Tuttavia abbiamo frequentato corsi cercando di farci il maggior numero di esperienze possibili». Questa la trama del corto: un giovane e volenteroso designer sembra essere finalmente indirizzato verso un futuro migliore. Un incidente di percorso lungo la strada che conduce alla “grande occasione” lo pone però di fronte a un bivio: un dilemma morale che potrebbe mettere a repentaglio tutta la sua esistenza.

Perché Osmosi? «L’idea nasce nel 2013 per partecipare ad un corso di regia. Negli anni il progetto è cresciuto. Il soggetto si è trasformato perché sono cresciuti i registri e ci sono state influenze diverse». Quando finiranno le riprese e dove approderanno? «Il corto sarà pronto a livello di montaggio a fine anno, inizio gennaio, in tempo utile per partecipare ai concorsi più famosi sia a livello nazionale sia internazionale». Perché la scelta dell’aula magna del Leardi? «Del Leardi abbiamo scelto l’edificio e non la funzione didattica. Nell’aula magna è stata allestita una mostra, in uno spazio importante che desse l’idea dello status sociale. Anche se dal corto non emerge espressamente il Monferrato, ci è piaciuta l’idea di riprendere e valorizzare il nostro territorio».


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Veronica Spinoglio

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