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Venerdì scorso su Rai Tre

Finale Premio Strega: Raffaella Romagnolo chiude quarta

La scrittrice è nata a Casale nel 1971

Premio Strega: la Romagnolo tra Geppi Cucciari e Pino Strabioli

Raffaella Romagnolo è la quarta classificata al prestigioso Premio Strega 2024 con “Aggiustare l’Universo”. Il premio quest’anno è stato vinto  da Donatella Di Pietrantonio con il romanzo “L’età fragile”, ma la  Romagnolo ha ben figurato sia nella finale che nello “Strega tour” a Bruxelles e per l’Italia. 

La scrittrice è nata a Casale nel 1971 (il padre era panettiere a Salabue di Ponzano),  oggi vive a Rocca Grimalda e insegna a Ovada in un istituto agrario,  da aggiungere che è stata anche la più votata dai presidi letterari della Società Dante Alighieri. 

La cerimonia di consegna dello Strega è avvenuta giovedì a Roma (molti l’hanno seguita in diretta dalle 23 su RAI 3) a Villa Giulia, sede dal 1953 del riconoscimento. Conducevano Geppi Cucciari e Pino Strabioli che nella breve intervista alla Romagnolo hanno insistito su Shoah (tema trattato dal suo libro) e pandemia, in rapporto soprattutto alla scuola (“che non ha mai chiuso”). Noi l’abbiamo sentita venerdì ancora emozionata per l’evento, un premio. lo Strega, che fin dalla nascita è stato un indice per la letteratura italiana basti citare alcuni vincitori: ‘Tempo di uccidere’ di Ennio Flaiano,’La bella estate’ di Cesare Pavese, ‘L’isola di Arturo’ di Elsa Morante, ‘Lessico famigliare’ di Natalia Ginzburg, ‘La chiave a stella’ di Primo Levi, ‘Il nome della rosa’ di Umberto Eco, ‘ La chimera’ di Sebastiano Vassalli, ‘Buio’ di Dacia Maraini…. 

Torniamo a venerdì, nel ricordi della Romagnolo “Il nostro Grand tour un po’ reality lungo la via dei libri e dei panzerotti, come ho scritto in diario per un quotidiano...”, in sintesi: “Ho calcolato 14.700 chilometri in moltissime tappe per noi sei finalisti che, per me è miracoloso, siamo diventati un gruppo unito tant’è che prima della diretta TV ci siamo presentati sul palco a formare la scritta ‘I libri sono in gara, chili scrive no’”. 

Aggiunge ancora, a nostra domanda, che nelle varie interviste dello Strega Tour ha fatto conoscere i luoghi dove oggi abita (“molto piccoli, credevano non fossero veri”) e promozionare Casale: “Anch’io in certo qual senso ne ho prolungato la mia conoscenza”. Ci conferma, dalla prima nostra intervista, che il libro era nato da una visita alla Sinagoga e al Museo ebraico di Casale, poi scritto nel periodo della pandemia.   


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