Barbera, grignolino, gli altri vini del Monferrato ma anche i distillati con la novità, tutta monferrina, al profumo di Ruchè. È solo una parte della lunga carrellata di eccellenze esposte presso i saloni del Vinitaly inaugurato a Verona con un'ampia rappresentanza di stand monferrini. Una vetrina che ha riservato una posizione di privilegio alla Barbera protagonista dell'anno dopo la conquista della "DOCG". «Una tappa importante - ha commentato Mino Taricco, assessore regionale all'Agricoltura che rappresenta nelle parole di Davide Sandalo, assessore all'Agricoltura della Provincia di Alessandria «soltanto l'inizio di un cammino». Di Barbera si è parlato nell'incontro sulla Docg moderato dal giornalista Maurizio Gily che ha ricordato il ruolo del vitigno «più diffuso in Piemonte, regione capitale delle DOCG dopo il riconoscimento attribuito alle Barbere». Un riconoscimento festeggiato anche presso gli stand delle aziende monferrine dove alle degustazioni si sono affiancate domande di un pubblico ritenuto «sempre più esperto ed anche vario». Curiosa l'attenzione di statunitensi, giapponesi e anche cinesi verso gli espositori monferrini. Abbinamento sfizioso presso lo stand del Comune di Casale con i vini vincitori del Torchio d'Oro accostati ai noti krumiri. «La maggior parte dei visitatori dimostra di voler esplorare il Monferrato e avvicinarsi alle eccellenze enologiche del territorio - ha spiegato il responsabile del Concorso enologico Torchio d'Oro Andrea Gallo - anche se sono in molti a conoscerlo già in parte». Per i primi si spera in una visita, i secondi promettono di tornare. Il Vinitaly continuerà durante tutto il fine settimana; la speranza delle aziende resta di quella di promuoversi e di promuovere il territorio. Ma anche quella di confrontarsi con altre aziende ed ampliare i contatti. In pieno spirito di apertura a livello internazionale, collaborazione e senza troppi timori della concorrenza.
Claudio Galletto