Articolo »

  • 14 febbraio 2019
  • Vercelli

TEATRO / Roberto Carlone giovedì 14 e venerdì 15 febbraio nello spazio di corso De Gregori 28

Gli occhi di Vivian Maier

In scena agli Anacoleti la vicenda della grande fotografa

Appuntamento fuori stagione giovedì 14 e venerdì 15 febbraio all’Officina Anacoleti (corso De Gregori 28, Vercelli): Roberto Carlone, vercellese, fondatore della Banda Osiris,sarà in scena per raccontare la vicenda di Vivian Maier.

Quattro personaggi per comunicare bellezza e la profondità della fotografia, quando non è solo tecnica ma racconto, capacità di fissare per sempre sulla “pellicola” una storia, un momento di verità.

Uno spettacolo che vuol essere  - spiega la scheda dello spettacolo  - una «celebrazione, se non una vera e propria dichiarazione d’amore a questa arte e a Vivian Maier, la fotografa statunitense nota soprattutto per essere stata un grande esponente della Street Photography», ma che è famosa anche per gli autoritratti o autoscatti, quelli che oggi si chiamano selfie.

 

Lo spettacolo di Carlone

Un edicolante, un uomo di nome J., un fotografo e un’ombra - spiega la scheda dello spettacolo - quattro creature che non si conoscono, che nemmeno sono al corrente dell’esistenza l’uno dell’altro, ma che in qualche modo, inconsapevolmente o per misteriosi eventi che sembrano segnati dal destino, si ritrovano a essere protagonisti, narratori seguaci di quella donna che per molto tempo, quasi tutta la sua vita, ha fotografato e dato un senso nuovo alla fotografia senza mai essere riconosciuta come artista, fino a pochi anni prima della sua morte. 

Street Photography come simbolo della vita quotidiana, delle persone che vivono anonime, delle ombre, come ombra è stata Maier, nel suo comune lavoro di tata che celava un talento indiscusso e rivoluzionario. 

I quattro personaggi raccontano ciò che la fotografia di Maier racconta: le storie silenziose ma che prendono vita tutti i giorni sotto gli occhi di tutti, senza mai fare notizia, senza mai fare rumore. 

Il ritratto della verità senza abbellimenti, della vita di strada, dei luoghi comuni, della normalità, creati da uno sguardo femminile che nel quotidiano aveva la capacità di intuire un altro mondo, quello celato e affascinante che nessuno forse ha mai il coraggio di esplorare: il mondo dell’autenticità, del nostro essere unici in mezzo agli altri. 

Un omaggio all’occhio puro di Vivan Maier, che ha vissuto come le sue fotografie, in silenzio: perché l’arte non ha bisogno di urlare, colpisce chi è disposto ad affrontarla, a capirla, a contemplarla. 

“Gli occhi di Vivian Maier (I’m a camera)” fa parte di un progetto più ampio che ha prodotto un libro “L’autre Vivian - Un viaggio inedito nella Francia di Vivian Maier” (ETS Edizioni- Pisa) con racconti, visioni ed interviste sul campo dei compagni di gioco di Vivian Maier, un allestimento realizzato nei sei piani della torre dei vescovi di Luni nell’estate 2018 con il comune di Castelnuovo Magra e gli Archivi della Resistenza di Fosdinovo, un blog fotografico su Facebook. 

L’intero progetto ha coinvolto un team scientifico di collaboratori: Sara Munari (fotografa e insegnante di storia della fotografia), Jeffrey Goldstein (custode e studioso del patrimonio fotografico di Vivian Maier), Françoise Perron (Association Vivian Maier et le Champsaur). Lo spettacolo è organizzato da Officina Anacoleti in collaborazione con l’associazione “Il Ponte” del professor Luigi Di Meglio. 

 

L’incontro con  le scuole

Inoltre, venerdì 15 febbraio alle ore 10.30, l’attore e il fotografo professionista vercellese Giampiero Marchiori riceveranno in officina gli studenti delle scuole superiori per un approfondimento su Vivian Maier. Inizio spettacolo alle ore 21. Ingresso gratuito.


Profili monferrini

Questa settimana su "Il Monferrato"

Silvio Morando

Silvio Morando
Cerca nell’archivio dei profili dal 1871!