«Piuttosto che scontare la condanna agli arresti domiciliari preferisco andare in carcere». È la richiesta che Maurizio Carelli, 43 anni, domiciliato nell’abitazione della mamma in un palazzo di via Negri, dove stava scontando una pena agli arresti domiciliari, ha fatto agli agenti del Commissariato di Casale che venerdì scorso avevano bussato alla porta di casa per comunicargli che c’erano altri residui di pena da scontare e che quindi la sua permanenza all’interno le mura domestiche si sarebbe protratta fino al 26 settembre.
A questo punto Carelli non ci ha pensato due volte e ha chiesto di «rientrare volontariamente e con viva soddisfazione» dietro le sbarre.
«A casa i miei famigliari mi rendono la vita impossibile, non mi lasciano vivere - ha spiegato Carelli ai poliziotti - Mi privano anche della mia libertà personale. Così proprio non va: se posso scegliere preferisco tornare in prigione piuttosto che subire tutto il giorno i rimproveri di mia madre».
Accontentato. Maurizio Carelli è stato prelevato e trasferito nella casa circondariale di Vercelli dove sconterà il cumulo di pena. Tornerà in libertà solo alla fine di settembre, salvo nuovi ulteriori aggravamenti di pena.