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Salomone Olper, patriota a Venezia, rabbino a Casale - Contributo storico

Una curiosa e ricca onomastica, studiata a fondo da Gabriele Serrafero, dava alla nostra città un gustoso colore locale. Ora la maggior parte di questi "rottami dell'antichità" sono scomparsi. E' il caso dello stretto vicolo "della Palma", il cui nome come quello di "Via del Pero" o "Vicolo del Prugno" era derivato dalle essenze presenti nei giardini delle abitazioni. Ma nel 1911 la commissione municipale presieduta da Arturo Bersano decise di cambiare i nomi delle antiche vie con quelli di personaggi benemeriti di Casale e del Monferrato. Fu così che il vicolo fu dedicato a Salomone Olper. Intitolazione rimasta finora, con la breve parentesi (motivata dalla campagna antiebraica) del cronista Gian Domenico Bremio durata dall'armistizio alla Liberazione, quando fu ripristinato il nome del rabbino e ristabilito un giusto rapporto tra onomastica e toponomastica. Nato a Rovigo nel 1811 da famiglia ebraica, Salomone Olper conseguì la laurea rabbinica al Collegio di Padova, che fu per molti vera palestra di italianità. Insegnante di lettere a Venezia dal 1843, era vice rabbino della comunità israelitica nel marzo 1848, quando venne proclamata la Repubblica Veneta, di cui più volte fu deputato e collaboratore di Daniele Manin (figlio di ebrei). Caduta la città in mano austriaca, fu esule in diverse regioni italiane. A Firenze tenne la cattedra di rabbino capo, poi fu nominato rabbino maggiore presso la sinagoga di Casale, dopo la morte nel febbraio 1855, a soli 42 anni, del vercellese Giuseppe Levi-Gattinara, il rabbino dell'emancipazione. Nel 1856 si preoccupò di attuare la riforma scolastica della comunità ebraica casalese, in modo che i giovani diventassero buoni ebrei e buoni italiani, come aveva dimostrato di essere lui. Nello stesso anno sostenne con vigore il progetto di ampliamento e abbellimento della sinagoga redatto dall'arch. Archinti con "quella magnifica predica che egli lesse, - scrive Leone Ottolenghi - quando fu chiamato a questa Cattedra Rabbinica". Fu forse in quella occasione che diede alle stampe l'orazione intitolata Della eccellenza della legge mosaica, pubblicata a Casale (Nani, 1856), di cui non resta alcuna traccia. Raggiunto il capoluogo subalpino nel 1859, come attesta il suo Discorso d'ingresso alla Cattedra rabbinica dell'università israelitica di Torino (Bona, 1859), il rabbino-patriota si spense il 13 dicembre 1876. Il suo ricordo è affidato al vicolo omonimo, un tempo chiuso al transito e posto al centro di una fitta rete di cortiletti e passaggi segreti oggi (purtroppo) sbarrati. Dionigi Roggero I LEGAMI TRA CASALE E VENEZIA Il ponte che si sta lanciando tra Casale e Venezia è nato quasi per caso con un colloquio con Claudia De Benedetti «ministro degli esteri» della Unione nazionale delle Comunità Ebraiche alla notizia che «Il Monferrato-Stat» portava trecento lettori-crocieristi a Venezia. «Abbiamo dei legami da valorizzare... In ogni caso i casalesi in omaggio alla loro bellissima Sinagoga hanno le porte aperte alla più grande di Venezia». E così sarà domenica 18 novembre. I legami: il primo è quello con Salomone Olper. Un ritratto del rabbino casalese esule da Venezia campeggia in una saletta, quella di Pasqua, al secondo piano del Museo ebriaco della Sinagoga degli argenti (sita in vicolo Salomone Olper...) Fiammetta Jona presidente dell'Associazione donne ebree d'Italia è un esponente di spicco della Comunità veneziana ed è di origine monferrine, il nonno Nino Foa, commerciante di tessuti era nato a Moncalvo (e nel cimitero lungo la strada di Grazzano sono sepolti i bisnonni). «Tutti gli anni a settembre - ci dice la signora Jona- vengo a Moncalvo a far loro visia e poi passo da Casale. Della Sinagoga di Casale ho un primo ricordo nel 1948 ero al matrimonio di Dela Carmi, sorella di Dario, poi ho partecipato alla maggiorità dei figli. Sono orgogliosa del lavoro di restauro fatto dalla Comunità ebraica casalese. Le Sinagoghe di Venezia sono belle, ma Casale è unica, unica in Europa per i suoi ori, gli argenti...». E Fiammetta Jona riceverà i casalesi domenica 18 alla Sinagoga Schola Spagnola, la più grande di Venezia insieme al rabbino capo Elia Richetti, anche lui molto legato a Casale. Luigi Angelino ULTIME. Dalla Comunità israelitica di Venezia il prof Umberto Fortis ci manda questo contributo. Esistono in archivio solo documenti riguardanti la sua presenza al collegio rabbinico di Padova (b 170) e sulla sua presenza nel 1848-49 (ma sono soprattutto all'Archivio di Stato). Nacque a Rovigo nel 1811, frequentò il Collegio Rabbinico di Padova ove ottenne il titolo rabbinico. Fu rabbino a Venezia con Abramo Lattes e partecipò alla repubblica di Manin nel 1848-49. Fece parte della prima assemblea della Repubblica con Maurogonato e Treves. Fece parte della delegazione che fissò il testo del giuramento per gli ebrei nel 1849. Pronunciò una focosa orazione in Piazza S. Marco sulla libertà, sostenendo che non esistono differenze tra ebrei e cristiani e si dice abbia baciato la croce come simbolo di libertà. Alla caduta della Repubblica emigrò e fu rabbino a Firenze, Livorno e Casale e infine a Torino (1865) ove morì nel 1877. Fu noto per essere stato tra i pochi precursori di una riforma nel culto (con Moisè Soave), mai accettata in Italia: riguardava soprattutto le regole del lutto. Foto: il rabbino Salomone Olper nell'incisione del museo ebraico di Casale (f.ellea)

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Marco Imarisio

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