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  • 05 maggio 2013
  • Casale Monferrato

Preso il ladro che rubava al bancomat con una forchetta

La Polizia di Casale ha denunciato un italiano di 36 anni, disoccupato, residente nel pavese, per furto aggravato e continuato, indebito utilizzo di carte di credito e danneggiamento, per aver manomesso un bancomat. L’attività investigativa della Polizia è stata avviata verso le fine del mese di gennaio quando un uomo, in due circostanze e con identico “modus operandi", dopo aver eseguito un’operazione, utilizzando la medesima carta di credito, presso due dispositivi bancomat di altrettanti istituti di credito cittadini, ha approfittato dell’apertura dello sportello di erogazione delle banconote, per introdurvi il “cash trapping”, un oggetto a forma di “forchetta” utilizzato per bloccare la fuoriuscita di banconote trattenendole all’interno del bancomat. Il malfattore, che indossava un abbigliamento “casual” molto particolare, era stato però ripreso in entrambi i casi dai circuiti di videosorveglianza di cui sono dotate le banche, mentre prelevava il denaro “pinzato” agli ignari clienti che avevano eseguito un’operazione di prelievo al bancomat, senza però ricevere denaro, per un ammontare di 140 euro. Le indagini permettevano di appurare che la carta di credito utilizzata era intestata ad una donna che, a suo dire, l’aveva “prestata” al fratello, in quanto doveva effettuare un prelievo di denaro. L’uomo è risultato poi essere lo stesso soggetto ripreso dalle telecamere. E’ la prima volta che gli investigatori si sono trovati di fronte ad un italiano autore di tale tecnica, usata peraltro malamente, di solito appannaggio di persone straniere, che essendo “specialisti” non utilizzano carte di credito a loro riconducibili, bensì appartenenti a circuiti esteri e prepagate. Si chiama “cash trapping” il nuovo sistema usato dai malviventi per rubare soldi agli utenti che prelevano ai bancomat. In arrivo dal Nord Europa, in particolare Francia e Regno Unito, ha già cominciato a mietere vittime anche in Italia. Il metodo è semplice e poco tecnologico e si basa sull’intrappolamento dei soldi allo sportello. La tecnica per essere messa in atto richiede pochi secondi in quanto è sufficiente una speciale "forchetta" sapientemente collocata nella fessura di erogazione delle banconote che ne impediscono l’uscita. La particolarità del cash trapping è che il display non segnala un guasto ma le banconote restano bloccate all’interno. Ovviamente non escono soldi e l'utente si allontana per verificare il guasto quindi i malviventi sbloccano il denaro intrappolato ed eseguono il furto. Questo può significare che i clienti rimangono inconsapevoli del problema e pensando erroneamente ad un guasto del bancomat non sporgono denuncia del furto.

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Cristina Bargero

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