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Una parodia ad una favola di Fedro?

La vipera e il francescano

l’Esopo monferrino Zoofavole dialettali raccolte e scongelate, tradotte e commentate da Pietro giordano odalengi (32)
 
Reida cme ‘n toch ‘d bosch,
tant ch’ l’era slaia,
la vipera la stava al bord d’na stra,
mesa standìa e mes’arvitulaia,
quand che da lì ‘l stava passand in fra.
“Dami ‘na man e jütmi,
par piasì:sun to surela (csì l’hö sentì dì)”.
Al fra ‘nt al cör l’ha tanta cumpassiun,
però ai dà ‘mmachi la benedissiun.
“Ti t’ha propi pià nen da San Fransesch:spetà ‘n aiüt da ti l’è da sta fresch!”.
E ‘l fra: “Sorella vipera, t’vöi ben,
ma lon ch’am manca l’è ‘n cuntravelen”.
 
La traduzione
 
Rigida come un pezzo di legno, tanta era con-gelata, una vipera se ne stava al bordo della strada, per metà distesa e mezzo arrotolata, quando sta passando un frate.“Dammi una mano e aiutami, per favore! Sono anch’io tua sorella almeno così ho sentito dire”. Il frate è di cuore molto compassionevole, ma si limita ad impartirle la benedizione. “Tu non hai preso proprio niente da San Francesco, e sta fre-sco chi si aspetta un tuo soccorso. E il frate: “Sorella vipera, io ti amo, però quello che mi manca è un contravveleno a por-tata di mano.
 
Il commento
 
Non va assolutamente intesa come una sati-ra contro il francescanesimo. Ci vedrei piuttosto una parodia della favola di Fedro che narra di un uomo caritatevole che soccorre un serpente assiderato, se lo pone in seno e quello, una volta riscaldato, lo uccide con un morso. Conclude Fedro che aiutare i malvagi porta solo danno?
 

 


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Beppe Sartirana

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