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Governo: anche le Camere di Commercio dovranno essere "riordinate"

Riordino in vista per il sistema delle Camere di commercio. La proposta di riordino, elaborata da Unioncamere e che sarà sottoposta al Governo che dovrà approvarla, prevede il ridisegno dell’organizzazione territoriale delle Camere di Commercio e la ridefinizione delle loro funzioni. Il progetto muove dalla considerazione che la comunità di riferimento delle Camere di Commercio è costituita dal sistema delle imprese, che operano in un mercato “aperto” non vincolato dai confini territoriali di natura amministrativa. Ciò fa sì che logiche di riassetto incentrate sull’estensione territoriale e sulla popolazione, utilizzate per il riordino delle Province, non risulti adeguato per le Camere di Commercio, per le quali risulta prioritario attenersi a criteri che perseguono l’aggregazione economica e l’equilibrio di bilancio. Per questi motivi il progetto di riordino prevede la definizione, con decreto del Ministero dello Sviluppo economico, delle circoscrizioni territoriali di competenza di ciascuna Camera di commercio nonché la riorganizzazione della rete camerale prevedendo, come condizione necessaria, che ciascuna Camera di commercio sia in grado di auto-sostenersi, potendo contare su un sufficiente equilibrio economico per adempiere a tutti i compiti istituzionali assegnati dalla legge. Garantisce, nel contempo, un’adeguata diffusione territoriale del sistema camerale, al fine di salvaguardare la vicinanza funzionale delle Camere al tessuto imprenditoriale. In tal modo la circoscrizione territoriale di ogni Camera verrebbe individuata sulla base del grado di omogeneità dei territori e soprattutto della tipologia di tessuto economico che li contraddistingue. Contestualmente alla riorganizzazione territoriale, il riordino del sistema camerale prevede anche uno schema di razionalizzazione funzionale, basato sull’accorpamento a livello regionale, interregionale e nazionale di alcune funzioni. Tale ridisegno di funzioni, secondo gli studi effettuati da Unioncamere, porterebbe a regime ad una ottimizzazione dei costi del sistema, liberando risorse aggiuntive (stimate in circa 150 - 200 milioni di euro) a favore dello sviluppo economico che potrebbero essere destinare allo svolgimento di eventuali nuove funzioni al servizio delle imprese, senza oneri aggiuntivi per lo Stato. “La riorganizzazione del sistema camerale ed il riordino complessivo dei suoi assetti istituzionali – ha commentato il Presidente della Camera di commercio di Alessandria, Piero Martinotti – derivano la sfida della competitività e dello sviluppo del Paese ”. “In tal modo - ha continuato Martinotti – le Camere di commercio sapranno rispondere con maggiore efficacia ed efficienza alle istanze delle imprese, dalle quali derivano unicamente le risorse economiche di cui il nostro sistema dispone”. “In particolare – ha detto ancora il Presidente della Camera di Alessandria – si pensa di potenziare i servizi per l’internazionalizzazione, essenziali in un periodo come l’attuale in cui l’export rappresenta l’unico elemento di traino della nostra economia, portando sui mercati esteri, nel giro di tre anni, a livello nazionale, 20- 30 mila nuove imprese”.“Inoltre – ha concluso il Presidente Martinotti – sarà possibile accrescere il sostegno ai Confidi che, nell’attuale fase congiunturale, hanno spesso rappresentato l’unica fonte di finanziamento per le piccole imprese che incontrano non poche difficoltà nell’accedere al credito bancario”.

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Emanuela Pastorelli

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