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Restauro

Coniolo, al via i lavori in chiesa parrocchiale

Con un investimento di circa 40 mila euro

Sono partiti ieri, lunedì 6 maggio, i lavori di restauro della chiesa parrocchiale dedicata all’Assunzione di Maria Vergine a Coniolo su cui, malgrado i primi interventi di rinforzo strutturali eseguiti nel 2005 sulle fondazioni e gli incatenamenti delle volte e delle coperture, a distanza di quasi vent’anni, si aggravano i segni del sisma occorso nell’agosto del 2001.

Il nuovo progetto, approvato dalla Soprintendenza regionale e dall’Ufficio Beni Culturali dell’Edilizia di Culto di Casale Monferrato, prevede il completamento architettonico delle opere precedentemente svolte, la riparazione delle fessurazioni, la ricostruzione degli intonaci con trattamenti anti-umido, la ricollocazione del Fonte Battesimale, la tinteggiatura delle pareti interne e il risanamento della facciata esterna rivolta verso il fiume Po.

Grazie al lascito di don Franco Josi, si provvederà altresì al restauro dei portali in legno risalenti ai primi del ‘600, così come al restauro degli affreschi posti dietro l’altare, i cui lavori verranno affidati Pagella Restauri di Borgo San Martino.

Le opere edili verranno invece eseguite dall’impresa Poggio Gianni di Casale Monferrato, sotto la direzione dei lavori dell’architetto Maurizio Pugno di Coniolo. L’attuale impianto architettonico della parrocchiale risulta dall’ampliamento della preesistente piccola Chiesa denominata Santa Maria di Cinerasco, arricchita delle navate laterali e del Nartece, poi abbellito nella sua parte esterna.

I materiali utilizzati per queste opere (legname, laterizi e pietre squadrate) provengono dai resti dalla Chiesa di Sant’Eusebio situata nella Coniolo Bassa, danneggiata, nei primi del ‘900, dall’intensa attività estrattiva di marna calcarea, e recuperati dalla popolazione per ricostruire nell’attuale Coniolo, denominata “alta”.

Il progressivo crollo dell’agglomerato di Coniolo Basso, composto da ottantaquattro abitazioni, oltre la Chiesa S. Eusebio e il palazzo Fassati, indusse alcune famiglie ad emigrare verso la collina. Da qui la necessità di aumentare la capienza della piccola Chiesa che, una volta terminati i lavori, venne consacrata nel luglio 1910 alla solennità di Maria SS. Assunta in Cielo.

All’impegno di spesa di circa 40 mila euro si farà fronte grazie ai fondi della Conferenza Episcopale Italiana derivanti dal contributo dell’otto per mille, mentre per la differenza si confida nelle donazioni, oltre che in benefattori e/o associazioni, auspicando così di completare i lavori entro i prossimi tre anni.


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Marco Imarisio

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