Tangenti e giostre: arrestato comandante di Polizia locale del Vercellese

Il pagamento variabile tra i 150 e i 250 – 300 euro a seconda della tipologia

di Francesca Rivano

Ruotava attorno al comandante della Polizia locale di Borgo d'Ale, Mauro Ferraris (in carcere da mercoledì mattina), un vasto giro di corruzione legato alle autorizzazioni d'esercizio per le giostre. Placchette identificative che il pubblico ufficiale rilasciava senza che venissero effettuate le prescritte verifiche, dietro il pagamento di una tangente variabile tra i 150 e i 250 – 300 euro a seconda della tipologia di giostra. Oltre mille, solo negli ultimi due anni, le strutture che hanno ricevuto quest'autorizzazione irregolare: da mercoledì mattina, sono sottoposte a sequestro su disposizione della Procura della Repubblica di Vercelli che ha coordinato una vasta inchiesta condotta in tutta Italia dai Carabinieri del Comando Provinciale e del nucleo Investigativo.

Trentasei le persone indagate: per sette di loro - tecnici che fungevano da intermediari tra i giostrai e il comandante della Polizia locale - il gip Giulia Pravon ha disposto misure cautelari. “Da anni era stato messo in piedi un vero e proprio sistema corruttivo – ha spiegato in conferenza stampa il pubblico ministero Davide Pretti, titolare del fascicolo – tanto che, dopo la sospensione in autotutela delle autorizzazioni da parte del sindaco di Borgo d'Ale, lo stesso modello è stato esportato in altri due centri: La Cassa, in provincia di Torino, e Montesilvano in provincia di Pescara”. L'indagine è ancora ben lontana dall'essere conclusa e ha dato il via anche ad alcuni filoni paralleli: “Ma la priorità era garantire la sicurezza di chi sale su giostre che vengono utilizzate senza essere state sottoposte ai controlli previsti dalla legge”, ha detto il comandate provinciale dei carabinieri di Vercelli, colonnello Andrea Ronchey.

Nella foto (da sinistra il procuratore Pier Luigi Pianta, il colonnello Andrea Ronchey e il sostituto Davide Pretti)