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  • 03 marzo 2012
  • Casale Monferrato

Il vescovo Catella su Dalla: «Lo stimo tantissimo per le sue canzoni, ma lui non apprezzerebbe l’esecuzione all’interno della chiesa»

(l.a.) - Chi canta prega due volte... ma la musica deve essere consona alla cerimonia... Domenica 4 marzo, a Bologna, si svolgeranno nel pomeriggio, i funerali del cantautore Lucio Dalla (domenica avrebbe compiuto 69 anni). Le esequie si terranno nella cattedrale di San Petronio non lontano dalla sua abitazione. Sulla cerimonia c’è da registrare che tutti i giornali e i siti internet pubblicano una frase del vescovo di Casale, Alceste Catella, il quale nella veste di presidente della Commissione CEI (la Conferenza Episcopale Italiana) per la liturgia avrebbe ammonito: «Spero che nel funerale di Dalla non vengano messi dischi con le sue canzoni. Dopo di che, noi non abbiamo i carabinieri per andare a impedirlo». Sulla dichiarazione abbiamo sentito sabato mattina il vescovo casalese che smentisce decisamente: «In un’intervista a margine di una conferenza e di trasmissione della Radio Vaticana sul nuovo rituale delle esequie, un giornalista mi ha chiesto che cosa ne pensavo della spettacolarizzazione dei funerali e, riferendosi a Dalla, il comportamento della Chiesa se venivano eseguite le sue canzoni durante la sua funzione nel tempio. Senza entrare nel merito rispondevo con la battuta dei carabinieri.... Sono sicuro che Lucio Dalla, che stimo tantissimo per i suoi testi poetici, non apprezzerebbe l’esecuzione all’interno della chiesa...». Sulla questione interviene anche mons. Domenico Pompili, portavoce della CEI, che ha dichiarato: «Speriamo che i suoi funerali non vengano spettacolarizzati, ma pure se questo accadrà non sarà certo colpa sua. La morte, quando tocca persone normali viene spesso rimossa, vissuta nel privato. Quando riguarda stelle del cinema o della canzone può diventare uno spettacolo, con un’esaltazione della persona, cioè della sua vita, che è un altro modo per non parlare della morte, per rimuovere il problema. Pensiamo al caso di Michael Jackson. Per il caso di Dalla, vediamo come andrà». Da aggiungere che la conferenza vaticana si era occupata anche della cremazione indicando norme liturgiche precise ma -e anche questo aveva attirato i media- contestando la dispersione delle ceneri. Ribadisce il vescovo Catella: ''La dispersione o la conservazione in casa delle ceneri risultano non ammissibili per la chiesa in quanto possono indulgere a concezioni naturalistiche o panteistiche''.

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Roberto De Alessi

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