Articolo »

  • 29 dicembre 2023
  • Casale Monferrato

Bilanci

Una “dura” stagione: il 2024 potrà essere l’anno della svolta?

«Mercati “tradizionali” in crescita ed altri che stanno emergendo»

Un anno, il 2023, che verrà sicuramente ricordato per le svariate sfide che i produttori vinicoli del Monferrato hanno dovuto fronteggiare, dall’andamento climatico alla flessione del mercato, ma anche per la riconferma, sotto diversi punti di vista, di quanto le denominazioni tutelate del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato siano sinonimo ormai indiscusso di qualità e internazionalità. 

«Ci prepariamo all’inizio del 2024 con uno spirito positivo e fiducioso - spiega il presidente, Vitaliano Maccario - forti delle conferme raccolte durante quest’ultimo anno: una qualità sempre crescente delle nostre uve, prodotti apprezzati in Italia come all’estero, un enoturismo in ascesa capace di trainare il settore e su cui stiamo lavorando con dedizione in sinergia con gli altri attori del territorio, mercati “tradizionali” in crescita ed altri che stanno emergendo con sempre maggior soddisfazione, costanza e unità nelle azioni intraprese dal Consorzio, che sono state e ancor più verranno intraprese per consolidare l’idea di unità territoriale e allo stesso tempo per valorizzare le piccole denominazioni emergenti».

Questi i tratti distintivi di questo anno che si sta per chiudere ma anche gli assets su cui il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, con le sue 13 denominazioni tutelate (4 Docg e 9 Doc) continuerà a lavorare nel 2024. Un’area vinicola dal patrimonio enologico inestimabile che sta continuando a tenere alta l’attenzione verso i suoi vini apprezzati per eleganza ed equilibrio sia nel mercato nazionale che internazionale. «Sicuramente la vendemmia appena conclusa - continua il presidente Maccario - ha registrato un leggero calo dal punto di vista quantitativo, ma chiudiamo l’anno con spirito positivo, le precedenti grandi annate prodotte stanno dando e daranno la possibilità di affermare un futuro promettente per le nostre Denominazioni grazie alle quali si potrà lavorare con i nuovi mercati emergenti su cui stiamo puntando quali ad esempio Cina, Giappone, Sud Corea, ma anche Taiwan, Vietnam e Singapore.

In tal senso in questi anni abbiamo continuato a lavorare per i nostri associati realizzando un’intensa attività di promozione continuativa con l’obiettivo di accrescere la nostra presenza all’interno dei principali mercati esteri europei ed internazionali e il coinvolgimento dei consumatori esteri nella scoperta del Monferrato, territorio capace di esprimersi proprio attraverso vini di altissimo livello. Questo continuerà ad essere uno dei cardini del nostro operato anche durante il prossimo anno».

L’export fa un balzo del 21%

Il vino made in Italy ed in Piemonte piace e lo testimonia l’export che fa un balzo del 21%, anche in Francia, nei primi sette mesi del 2023, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat.

«Sul vino, negli ultimi anni, si stanno abbattendo le più disparate polemiche, dalle etichette allarmistiche fino al paragonarlo ai super alcolici o alle sigarette, ma è ora di smetterla e di valorizzare le nostre produzioni che, in Piemonte, vantano 41 Doc e 19 Docg - fa notare Monica Monticone, membro di giunta di Coldiretti Piemonte con delega territoriale al settore vitivinicolo -. L’alta qualità dei nostri vini è, oltretutto, evidente dal gradimento che riscuote all’estero con circa il 60% della produzione piemontese esportata all’estero, di cui il 70% nei Paesi comunitari e il 30% nei Paesi extra Ue. I principali Paesi importatori sono Paesi Scandinavi, Usa, Germania, Francia, Russia, Spagna, Svizzera, Giappone. Vanno fermate, poi, le produzioni di bevande che niente hanno a che fare con i nostri spumanti, ma che vengono vendute, soprattutto in America».

«Vanno evitati approcci ideologici nei confronti di un alimento che fa parte, a pieno titolo, della Dieta Mediterranea, per altro, Patrimonio Unesco, con una storia lunga almeno 8 millenni – spiegano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Il vino rappresenta un patrimonio del Made in Italy anche dal punto di vista occupazionale».


Profili monferrini

Questa settimana su "Il Monferrato"

Valentino Veglio

Valentino Veglio
Cerca nell’archivio dei profili dal 1871!