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Tennis
La Canottieri è il settimo circolo in Italia. Il presidente Cecchini: «Che orgoglio»
Già cantierizzato l'ampliamento delle strutture di via Lungo Po Gramsci
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Come ogni anno la Federazione Italiana Tennis stila le classifiche dei migliori circoli nazionali per i risultati ottenuti durante l’anno che sta per concludersi. Nella top ten 2017, si riconferma prepotentemente la Canottieri Casale, che chiude questa incredibile stagione al settimo posto (tra gli oltre 250 circoli presenti nel ranking del Trofeo Fit). Il posizionamento del club di Viale Lungo Po Gramsci deriva dai 72 punti accumulati e così suddivisi: 33 punti per la storica promozione in A1 femminile, altri 33 per la magnifica finale play-off dell’A2 maschile e 6 punti dalla qualificazione alla Macroarea Under 16 maschile. Un risultato straordinario che vede la ‘Cano’ davanti a circoli storici di città capoluogo come l’Aniene di Roma (campioni d’Italia in A1 maschile).
I sei piazzamenti precedenti sono i seguenti: primo Parioli, 2° Tc Genova e 3° Ct Palermo; fuori dal podio Prato, quinto, altro club piemontese, il Circolo della Stampa Sporting di Torino, sesto Cagliari. «Vedere la Canottieri Casale e il nome della Città al settimo posto nel ranking dei migliori circoli di tennis d’Italia è motivo di orgoglio per tutto il movimento sportivo della Società, ormai affermata promotrice di discipline come canottaggio, calcio, bike e running. È un piazzamento che ci fa guardare al futuro con grande fiducia e che servirà sicuramente da ampliamento del bacino dei praticanti all’interno della scuola tennis, magistralmente diretta dal maestro Giugiu Massola.
La Canottieri è in continua evoluzione, un progetto iniziato dai precedenti consigli direttivi e condiviso con l’attuale: le strutture stanno costantemente migliorando e nel giro di un paio d’anni saranno ampliate. Cinque campi in terra battuta e due in superficie sintetica, un campo da basket e uno dedicato al calcetto». Così ci annuncia il presidente Giuliano Cecchini, durante un’intervista-bilancio di fine anno. E continua: «Le superfici rapide, nel tennis, devono servire da ‘attrazione’ alle nuove generazioni di talenti, dal momento che la maggior parte dei tornei vengono disputati sul ‘veloce’. E poi i quattro campi in terra battuta, senza nascondere alcun progetto futuro, ci permetteranno di ri-organizzare rassegne internazionali. Passando alle squadre, veri cardini dell’attività agonistica, la Serie C deve fare da serbatoio ai team di vertice, facendo crescere i nostri giovani.
Per le ‘big’: in A2 maschile tutti gli elementi verranno riconfermati, mentre in A1 femminile avremo piacevoli basi su cui ripartire, in primis una raggiante Deborah Chiesa (con il vivaio Enola Chiesa, nda), insieme a Honcova e Dinu. Per un’altra italiana…work in progress. Il nostro obiettivo è quello di continuare a crescere e migliorarci con i nostri mezzi, come dimostrato dai numeri di seconda categoria tra i giocatori casalesi».
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