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Nei Comuni di Pontestura e Camino

Una nuova grande area verde a Ghiaia Grande

Alla Foresta condivisa del Po

«Al centro di Ghiaia Grande c’è una quercia maestosa, un metro di diametro e venti di altezza, la sua chioma è perfetta e armoniosa, come lo sono quelle degli alberi sani e liberi di distendere i loro rami. Tutto intorno acqua, quella di una collana di piccoli laghi e, appena oltre, sullo sfondo, boschi».

Lo fa sapere l'ente Parco del Po che spiega: «Gli ettari di questa rinnovata risorsa naturale sono ben cinquanta, un territorio che fa parte dei Comuni di Pontestura e di Camino in provincia di Alessandria, nel Parco naturale del Po piemontese e nel cuore della ZSC IT1180005 “Ghiaia Grande (fiume Po)”, per un terzo una zona umida e per due terzi boschi intervallati da radure, un’area rinaturalizzata diventata pubblica».

L’atto notarile di cessione della proprietà, «passata dalla Società Allara S.p.a. all’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese è stato siglato nei giorni scorsi, un nuovo passo in avanti per la Foresta condivisa del Po piemontese».

La cessione dei terreni «è il fausto epilogo di un processo di messa in valore dell’ambiente avvenuto in un lasso di tempo durato 15 anni e compiuto attraverso un progetto innovativo di estrazione di sabbia e di ghiaia, frutto della decisione lungimirante di attivare una cava ex novoorientandola verso il rinnovamento dell’ambiente naturale e di ripristino dell’equilibrio idrogeologico del territorio».

L’operazione «può essere descritta in termini attuali come “Win Win” dato che sono tutti vincitori: l’agricoltore che vendette i suoi terreni alla società estrattiva, l’azienda stessa che ne ricavò utili, il pubblico e la collettività che avranno benefici negli anni a venire. Ciascuno ha vantaggi di ritorno che per quanto riguarda la comunità sono decisivi, sia dal punto di vista dei servizi ecosistemici sia sotto il profilo geomorfologico e idraulico, in quanto un intervento di questo genere contribuisce a mitigare gli effetti delle esondazioni senza costi a carico della Pubblica Amministrazione. L’area infatti si trova nella golena del fiume Po, dove durante gli eventi di piena si riversano grandi volumi d’acqua: sui terreni restituiti alla natura il fiume è libero di esondare senza creare problemi e danni a edifici e a produzioni agricole».


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Roberto De Alessi

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