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  • 15 gennaio 2019
  • Casale Monferrato

Il caso

Piatti di plastica sequestrati. Il Comune di Casale: «L'indagine un mese fa al Self Service della Casa di Riposo»

«Tutte le mense nelle scuole utilizzano piatti in ceramica e posate metalliche»

Il Comune di Casale Monferrato interviene sulla questione dei 4000 piatti di plastica sequestrati a titolo preventivo dai Nas - Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Alessandria in una scuola media di Casale Monferrato. Si tratta di un intervento scaturito dopo la segnalazione di una madre preoccupata del racconto della figlia dodicenne secondo cui la plastica faceva reazione a contatto con i cibi più caldi. I piatti non erano etichettati secondo le norme, alla ditta è stata elevata una contravvenzione di 6mila euro.

Ma l'indagine non risale a giorni fa bensì nel mese di dicembre. In quell'occasione "Il Monferrato" aveva già seguito la vicenda ascoltando le proteste dei genitori e gli interventi delle istituzioni per chiarire meglio la questione. Fanno sapere dal Comune: «Il servizio mensa per le scuole cittadine si rivolge agli studenti della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di Primo Grado (circa 1.800 pasti giornalieri). I pasti sono preparati e confezionati nelle cucine della Casa di Riposo da personale qualificato e competente in ambiente separato ed esclusivo per gli studenti destinatari del servizio. Per le scuole dell'infanzia e primarie, i pasti vengono consegnati e consumati direttamente nelle mense presenti all'interno degli istituti mentre gli alunni delle scuole secondarie di primo grado usufruiscono dei seguenti refettori: Self Service Casa di Riposo (scuola Media Leardi);- Scuola secondaria di primo grado Dante Alighieri (scuola Media Dante Alighieri); Scuola dell'infanzia e primaria Martiri della Libertà  (scuola Media Trevigi). Tutte le mense nelle scuole utilizzano piatti in ceramica e posate metalliche».

In merito al recente sequestro di piatti e stoviglie operato dai Carabinieri dei Nas al Self Service della Casa di Riposo spiegano il sindaco Titti Palazzetti e l’assessore all’Istruzione Ornella Caprioglio: «I Carabinieri dei Nas hanno operato circa un mese fa al sequestro di piatti e stoviglie biodegradabili in uso presso il Self Service della Casa di Riposo in quanto sprovvisti dell’etichettatura prevista dalla legge. La ditta fornitrice, situata nel cuneese, sarà chiamata a rispondere dell’inadempienza. Precisiamo che il Comune e la ditta che prepara i pasti non hanno alcuna responsabilità in proposito e non erano stati avvisati – come del resto la scuola – della problematica emersa in seguito alla denuncia di una madre che ha portato all’ispezione e quindi al sequestro. Ricordiamo che in ogni istituto esiste la Commissione Mensa formata da rappresentanti dei genitori e docenti di riferimento che sono in contatto diretto con l’Assessorato all’Istruzione. Siamo dispiaciute che l’episodio non sia stato contestualmente segnalato alla scuola, alla commissione e al Comune. Ricordiamo ai genitori che da parte nostra c’è la più sollecita volontà di collaborazione affinché i ragazzi possano usufruire di un pasto di alto livello».

E sulla questione arriva una nota dalla Casa di Riposo di Casale: «Il servizio di ristorazione scolastica casalese non è svolto dalla Casa di Riposo di Casale. Tale servizio è svolto dal Comune di Casale Monferrato mediante appalto a ditta specializzata, che fornisce sia le derrate alimentari che le stoviglie, tra cui, al bisogno, i piatti monouso. La Casa di Riposo fornisce solamente i locali centro di cottura, magazzino e refettorio dietro corrispettivo di canone annuo».

Interviene anche Assobioplastiche: «A valle di una serie di verifiche, precisiamo che non si tratta di piatti biodegradabili in bioplastica compostabilebensì in altro materiale plastico non biodegradabile».

Infine la presa di posizione di Coldiretti Alessandria. «La ristorazione collettiva con le mense scolastiche incide – afferma il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – sulla qualità della vita, dell’alimentazione e, di conseguenza la salute di milioni di studenti. Da qui la necessità di continuare ad investire sull’educazione alimentare a partire dalla scuola dove va privilegiato il consumo di prodotti salutari. L’obiettivo è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare il consumo del cibo spazzatura».

«Coldiretti – ha aggiunto il direttore provinciale Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo - è impegnata in tutta Italia nel progetto “Educazione alla Campagna Amica” che coinvolge, anche nella nostra provincia, tantissimi alunni delle scuole elementari e medie che partecipano a lezioni in programma nelle fattorie didattiche e nei laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe».


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