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Assistenza

Dimissioni alla Casa di Riposo "Gavello" di Moncalvo

Il numero degli ospiti e quindi degli introiti economici è drasticamente calato per l’impossibilità di far entrare nuovi pazienti.

Si è dimesso in blocco il Consiglio di Amministrazione della fondazione presieduta da Stefania Baldovino che si occupa della Casa di Riposo “Gavello” di Moncalvo. Una scelta difficile fatta con l’intento di sbloccare una situazione di sofferenza economica che continua da anni e che l’emergenza sanitaria ha portato ad essere insostenibile.

«Non ci sottraiamo alle nostre responsabilità» spiegano dal Consiglio in carica da gennaio scorso composto da Luca Gallo, Elena Gibello, don Giorgio Bertola e Per Enrico Arduino, ma l’intento è quello di portare la residenza per anziani a un commissariamento straordinario che possa così avere maggior flessibilità e possibilità di intervenire nella gestione e nella risoluzione delle difficoltà.

Una situazione economica già critica nel 2019 quando erano stati fatti alcuni interventi di adeguamento della struttura per ottenere dalla Regione Piemonte l’accreditamento come RSA, residenza sanitaria assistenziale, e che si è acuita a causa della pandemia da Covd-19.

Il numero degli ospiti e quindi degli introiti economici è drasticamente calato per l’impossibilità di far entrare nuovi pazienti. Da 50 si è ridotto a 38, andando così a creare una sofferenza economica ancora maggiore. A quel punto il consiglio di amministrazione ha dapprima provato a intavolare alcune trattative per la gestione della struttura, nessuna però è andata a buon fine. Anche il Comune di Moncalvo è intervenuto a luglio scorso con la delibera su proposta del sindaco Christian Orecchia “al fine di sostenere la struttura in questo momento di difficoltà, anche in seguito ad incontri intercorsi con i rappresentanti della stessa, si ritiene opportuno affidare ad uno studio legale esperto in materia l’esame della posizione e della documentazione relativa alla situazione della Casa di Accoglienza G. Gavello”. Nella delibera veniva quindi affidato l’incarico di consulenza legale retribuita all’avvocato Alberto Villarboito “per tutelare l’ente nelle scelte amministrative prossime”.

A luglio scorso l’avvocato Villarboito ha fatto da tramite per un primo incontro con la Cooperativa Anteo Biella, la stessa che in questi giorni sta trattando l’acquisizione della gestione della Casa di riposo “Città di Asti”, la più grande residenza per anziani del Piemonte. La cooperativa, un colosso del settore assistenziale, opera da oltre 25 anni con più di 100 strutture socio-sanitarie in gestione, 3000 posti letto in residenze per anziani e 1800 dipendenti, ha visitato la “Gavello” di Moncalvo ma ancora non si è espressa per un eventuale gestione della residenza moncalvese. La trattativa, nel caso ci fosse, dovrà essere portata avanti da un commissario, nominato dalla Regione Piemonte, in seguito a un bando di manifestazione di interesse per ricoprire l’incarico promosso dal Comune di Moncalvo. Sempre se non si riuscisse a riformare un nuovo Consiglio di amministrazione a capo della Fondazione che presiede la “Gavello”.


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