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Don Claudy’s Larose

Quando il parroco fa... l'arbitro

Domenica scorsa a San Salvatore

Partita d’esordio sui campi di San Salvatore, domenica 3 aprile, per il neo arbitro di calcio don Claudy’s Larose, il giovane sacerdote di Cerrina (39 anni), dallo scorso autunno ufficialmente iscritto all’AIA (Associazione Italiana Arbitri).

Appassionato di calcio da sempre, don Claudy’s è stato centrocampista nella squadra giovanile di Tempete ad Haiti (suo Paese natale) e in un torneo per ecclesiastici nella Capitale, quando giunse in Italia per completare i suoi studi teologici. La decisione di iscriversi al corso per diventare Direttore di Gara per lo sport calcistico era così stata presa con molta naturalezza; inoltre, per la Diocesi di Casale Monferrato, don Claudy’s è già Responsabile Pastorale Giovanile e dello Sport: in qualche modo, questa sua scelta rappresenta anche una continuità dal punto di vista educativo.

Dopo il corso per ottenere la tessera federale FIGC, don Claudy’s ha dovuto sostenere un esame di abilitazione che consiste in una prova scritta e una orale sul regolamento; a seguire, ha affrontato con successo i test atletici riguardanti lo scatto e la resistenza. Che fosse appassionato di sport, i suoi parrocchiani già lo sapevano vedendolo spesso correre e pedalare tra i saliscendi collinari che collegano le sue diverse parrocchie, ma delle mire arbitrali è certamente stata una sorpresa per tutti. Probabilmente, unico sacerdote a livello nazionale ad essere stato designato dall’AIA al ruolo di Direttore di Gara, il giovane sportivo porta con sé l’onore del primato, ma anche l’onere del delicato ruolo. L’impegno sportivo dovrà conciliare con quello religioso, che verrà sempre prima, mentre per quanto riguarda gli allenamenti, avrà a disposizione il tempo necessario per organizzarsi al meglio. “Per la parte atletica, mi alleno 2 volte alla settimana in modo formale (due ore alla volta) con la squadra di calcio di Cerrina Monferrato – ci racconta; - poi, per altri tre giorni corro, pedalo e faccio stretching in forma indipendente”.  

Per la partita d’esordio, quella giocata tra il Monferrato San Salvatore e l’Orti Alessandria, la tifoseria si è divisa in tre, tra chi tifava per l’una e per l’altra squadra e chi, inaspettatamente, per il neo arbitro. Nessun cartellino rosso e neppure giallo, ma tanti fischi di richiamo. “Prima di scendere in campo ho avvertito un po’ d’ansia – ci confessa, - poi, dopo il fischio d’inizio, la tensione si è sciolta e ho iniziato a diventare un po’ protagonista. Credo sia andata abbastanza bene. Alla fine della partita, tra la sorpresa e lo stupore dei calciatori, ho ricevuto qualche piccola critica e molti complimenti. Complessivamente è stata una bella esperienza vissuta con un gioioso e profondo sentimento. Oltre a far bene, lo sport ha anche una funzione educativa che, con rispetto e senza prevaricazione, consente di lavorare e percepire il sentire dei giovani anche al di fuori dei tradizionali ambienti deputati alla pastorale”.


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Veronica Spinoglio

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