Centocinquanta sacerdoti lunedì per i funerali del vescovo Zaccheo (ore 15) - Niente fiori, due maxischermi, i dettagli del programma
Ci saranno centocinquanta sacerdoti lunedì alle 15, in Cattedrale, per la concelebrazione dei funerali del vescovo di Casale Germano Zaccheo, morto improvvisamente per un infarto o un aneurisma nella notte fra martedì e mercoledì a Fatima, dove si trovava per un pellegrinaggio.
La Cattedrale aprirà le porte alle 13,30 di lunedì, ma per consentire al maggior numero possibile di fedeli di assistere ai funerali saranno allestiti anche due maxischermi: uno in piazza Mazzini e uno nella chiesa di San Domenico, dove verranno indirizzati gli ammalati e gli anziani. Sarà chiusa al traffico e inibita alla sosta una vasta area della città: intorno alla Cattedrale e al seminario,
In Duomo, la navata centrale sarà riservata ai famigliari e alle autorità, con i sindaci che indosseranno la fascia tricolore. Non ci saranno fiori (per le offerte è stato messo a disposizione un numero di conto corrente: saranno devolute ai lavori di restauro del Duomo), ma solo alcune corone delle istituzioni. «Grande semplicità, così come avrebbe voluto mons. Germano», dicono in Curia.
Nel transetto di sinistra troveranno posto le associazioni con i loro gagliardetti. I fedeli, che entreranno dalle porte laterali, potranno seguire la cerimonia dalle due navate esterne. La porta di via Liutprando resterà chiusa agli ingressi.
Queste alcune delle indicazioni che sono state fornite al termine del rosario di venerdì sera, in una Cattedrale ancora una volta gremita, da mons. Antonio Gennaro, già vicario di mons. Zaccheo e ora nominato amministratore diocesano, rientrato pochi minuti prima dal Portogallo.
Mons. Gennaro, con palpabile commozione, ha raccontato nei dettagli le 48 ore del viaggio a Fatima, fatto insieme al rettore del santuario di Crea mons. Francesco Mancinelli, per portare una benedizione al vescovo, ormai spirato. «Lo abbiamo visto all'ospedale di Tomar, vestito di tutti i paramenti e di tutte le insegne (la mitria, l'anello) che abbiamo portato da Casale. La fisionomia è immutata, tranne un po' di gonfiore. La salma era stata sottoposta a un autopsia leggera e ci hanno confermato che si tratta di un infarto (ndr: in Curia giovedì si era parlato di aneurisma aortico). Il feretro è stato poi trasportato nella cappella mortuaria della chiesa di Sant'Isabella di Lisbona dove ci siamo recati per un'ultima benedizione prima di ripartire per l'Italia. La cassa ormai era stata definitivamente chiusa».
Nel frattempo, si erano risolte tutte le formalità legate a un iter burocratico «terribile», come ha detto mons. Gennaro, raccontando anche di un viaggio a vuoto dell'impresa di pompe funebri che in un primo tempo era andata all'ospedale di Coimbra anziché a quello di Tomar, dove era stato portato mons. Zaccheo dopo i primi soccorsi. «Fin dall'inizio i medici si sono subito resi conto che non c'era più nulla da fare», ha proseguito l'amministratore diocesano che giovedì ha anche presieduto a Fatima la concelebrazione finale del viaggio del Segretariato Pellegrinaggi Italiani, guidato nelle prime due giornate da mons. Zaccheo, prima del malore fatale.
«A Fatima c''è stata grande dimostrazione di affetto al nostro vescovo da parte di tutti i 300 partecipanti al pellegrinaggio», ha aggiunto mons. Gennaro. L'amministratore diocesano ha anche annunciato il programma ufficiale a partire dalla giornata di sabato a fino a lunedì. Eccolo, in sintesi:
Sabato 24, ore 11,30, arrivo del feretro all'aeroporto di Milano Malpensa, dove viene accolto dalle autorità religiose accompagnate dal sindaco di Casale Paolo Mascarino, dal presidente del Consiglio comunale Maria Merlo e da alcuni assessori.
Sabato 24, ore 15: arrivo in Duomo; sul sagrato ad attendere il corteo i canonici del capitolo della Cattedrale. Il feretro viene portato nella navata centrale dai sacerdoti ordinati da mons. Zaccheo e, dopo una messa non solenne celebrata da mons. Gennaro, viene portata nella cappella di Sant'Evasio, dove viene allestita la camera ardente, aperta per le visite fino alle 23.
Sabato 24, ore 21: rosario celebrato da mons. Masseroni, vescovo di Vercelli.
Sabato 24, ore 23: la Cattedrale chiude.
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Domenica 25: la Cattedrale riapre alle 8. La camera ardente è aperta tutto il giorno, tranne che durante la celebrazione delle messe festive delle 10, delle 12,30 e delle 17. Alle 20,30 il feretro viene collocato nella navata centrale. Alle 21 veglia funebre presieduta da mons. Pacomio, casalese, vescovo di Mondovì, e mons. Corti, vescovo di Novara, diocesi di origine di don Zaccheo. Alle 23 la Cattedrale chiude.
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Lunedì mattina: il Duomo è aperto dalle 8 alle 12 per una preghiera e un saluto al vescovo.
Lunedì pomeriggio: alle 13,30 il Duomo apre; i fedeli possono fare il loro ingresso fino a esaurimento dei posti. Alle 15 iniziano i funerali. Dopo la cerimonia, il feretro resterà al centro della navata finché non saranno ultimate le visite dei fedeli provenienti anche da piazza Mazzini e dalla chiesa di San Domenico. Al termine, in forma privata, alla presenza dei famigliari e dei suoi collaboratori più stretti, mons. Zaccheo sarà tumulato provvisoriamente nel sepolcreto dei vescovi, in attesa di essere trasportato - forse fra qualche mese - a Cannobio, suo paese natale.
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I fedeli potranno accedere al sepolcreto dei vescovi nelle giornate successive, negli orari di apertura del Duomo.