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Dementia Friendly Community

Progetti e iniziative: gli impegni di Vitas

Numerosi gli obiettivi da raggiungere nel breve-medio termine

A chiusura di un intenso anno di attività, progetti e iniziative, la OdV Vitas riparte dal 2023 con un altrettanto importante calendario gravido di importanti impegni e grandi obiettivi da raggiungere nel breve-medio termine, attraverso una road map puntuale e ben dettagliata.

È quanto è emerso giovedì 12 gennaio in occasione della riunione Dementia Friendly Community, di cui Vitas è capofila, che prevedeva all’ordine del giorno diversi punti, tra i quali: Calendario degli incontri sul territorio per sensibilizzare la popolazione sul tema della demenza e per sostenere il progetto dedicato Mnemosine di cui alla piattaforma For Founding attiva fino al 31 marzo prossimo; Presentazione della prima versione dei corsi online per assistenti domiciliari e famigliari; Valutazione dei contenuti e avvio della webapp Mnemosine; Estensione del progetto Pronto Cicci; Questionario di autovalutazione della DFC (Dementia Frinedly Community) per accredito anno 2023.

Il lavoro dell’associazione

Richiamato il Manifesto del Terzo Settore che, tra gli altri, individua tre pilastri europei afferenti ai diritti sociali, quali sono: prossimità, universalismo e inclusione, Vitas ha ribadito il proprio impegno in tale direzione. «Prossimità non significa solo vicinanza fisica o territoriale, ma individuazione dei bisogni effettivi delle persone, mettendole al centro al fine di garantirne i diritti - è stato sottolineato - Pertanto, si rende necessaria la co-programmazione. Universalismo, di conseguenza, vuol dire che tali diritti non possono dipendere dal luogo in cui si ha la sfortuna o fortuna di vivere: nessuno può essere lasciato indietro. E questo, comporta la costruzione di reti per includere tutti nell’opera di contrasto alle disuguaglianze rafforzando i valori di democrazia, solidarietà sociale e mutualità».

Confermata, poi, la partecipazione dell’IIS Sobrero al tavolo dei promotori del progetto DFC, mentre, a seguire, è prevista l’adesione anche degli IIS Cesare Balbo e Leardi. Rispetto al calendario degli incontri, invece, sono state pianificate le uscite del primo bimestre con appuntamenti presso le amministrazioni, gli enti e le strutture cittadine e territoriali per coinvolgere tutti i soggetti atti ad interagire con Vitas-Giardino di Cicci per migliorare la qualità di vita alle persone con demenza e loro famigliari offrendo, nel contempo, anche informazioni che contribuiscano a ridurre lo stigma sociale verso le malattia di demenza senile, in primis, l’Alzheimer.

La struttura informatica

Sul fronte della struttura informatica Mnemosine, ideata per offrire l’opportunità di appoggiarsi ad un Centro Diurno Virtuale per coloro che siano impossibilitati a raggiungerlo fisicamente, i lavori curati dall’IIS Sobrero stanno ultimando con puntualità e precisione. In seguito daranno i caregiver a validare la corrispondenza dei contenuti alle necessità e ai bisogni, con l’obiettivo di andare in luce online per fine marzo. Il prezioso progetto pilota rivolto ai cittadini di Casale Monferrato è disponibile per venir ampliato/replicato sul territorio del casalese, andando a coprire e soddisfare le esigenze dell’intero comprensorio, a partire dalle Rsa eventualmente interessate, le quali, potranno farne richiesta direttamente in Vitas. In collaborazione con i Servizi Socioassistenziali dell’ASL-AL si sta anche valutando di stringere nuove sinergie per estendere il Call Center di Pronto Cicci alle municipalità afferenti al casalese.

«Sensibilizzare le persone sul tema delle demenze significa anche provvedere alla tutela dei loro diritti - spiega il direttore scientifico di Vitas Daniela Degiovanni - La demenza cancella ricordi/memorie e annulla le autonomie funzionali, ma non le emozioni, tra le quali, paura, umiliazione, frustrazione e rabbia, che vanno rispettate. Quindi, occorre fare in modo che ognuno, col proprio ruolo, concorra per riuscire, insieme, a rispettare in tutta la loro bellezza queste persone menomate nella malattia ma non nella dignità».


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