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Lotta all’amianto: perché “La rivincita di Casale Monferrato” riguarda anche Milano e la Lombardia

La proiezione milanese del doc-inchiesta di Rosy Battaglia sul riscatto civico della città

Dopo oltre 20 proiezioni in tutta l’Italia da Torino a Roma, passando per L’Aquila, Salerno, Lamezia Terme, arrivando anche in Canada, è approdato a Milano, nel Negozio Civico ChiAmaMilano di via Laghetto, “La rivincita di Casale Monferrato” il documentario-inchiesta che racconta il riscatto di un’intera comunità che non si è arresa all’ingiustizia della multinazionale Eternit, ancora sotto processo.

Nella prima proiezione aperta alla cittadinanza milanese, ieri sera, mercoledì 8 maggio, con la giornalista Rosy Battaglia in veste di regista, c’erano Giuliana Busto, presidente dell’Afeva, Milly Moratti, presidente di ChiAmaMilano, Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia e Cinzia Manzoni, presidente del Gruppo Aiuto Mesotelioma di Lecco, premio Eternot 2019.

«A un anno dal suo debutto il documentario continua a girare l’Italia: non smettiamo di volere che sia diffuso il più possibile, nelle scuole e nelle università, nei comuni, nei centri culturali e sociali, sia per far conoscere la nostra storia e sia per aiutare chi sta soffrendo, negli altri territori contaminati. Occorre far crescere la consapevolezza intorno al pericolo dell’amianto, anche in Lombardia, soprattutto nei più giovani, ancora esposti a questo pericolo – sottolinea la Busto, che ha sostenuto la produzione con il proprio contributo straordinario, insieme alla città di Casale Monferrato e agli altri 174 donatori da tutta Italia.

In mezz’ora di riprese sul campo inedite, montate insieme a Marco Balestra, la giornalista d’inchiesta, presidente di Cittadini e ideatrice del progetto “Storie Resilienti” (al lavoro del secondo documentario su Brescia, #bastaveleni) ha raccontato attraverso le voci dei protagonisti, gli ultimi quattro anni di Casale Monferrato. «La sceneggiatura è stata scritta dagli eventi e da una città non si è arresa al dramma causato dall’amianto di eternit, attraverso la cultura, la memoria, le bonifiche, la cura di chi soffre».

Anche perché l’amianto non è un problema del passato. Casale Monferrato, là ove c’era Eternit, la più grande fabbrica di cemento amianto in Europa, ora ha il Parco EterNot, restituito alla cittadinanza e si appresta a diventare, entro il 2020, la prima città in Italia e in Europa, senza amianto.

Un esempio anche per Milano e per la Lombardia, una delle regioni italiane con più siti pubblici (oltre 24 mila) e privati (oltre 180 mila) da bonificare, secondo il rapporto “Liberi dall’amianto” di Legambiente.  E un alto numero di vittime del tumore raro causato dalle fibre di amianto, il  mesotelioma: come hanno ricordato Cgil, Cisl e Uil sui dati del  Registro mesoteliomi della Regione Lombardia: sono stati 6.000 casi i casi mesotelioma pleurico verificatisi tra il 2000 e il 2016. Le previsioni parlano di 11.274 malati nel periodo 2000-2029, quindi da qui al 2020 saranno almeno altri 4.500 i nuovi casi di mesotelioma.

Nella foto Giuliana Busto, Cinzia Manzoni, Milly Moratti,  Barbara Meggetto, Rosy Battaglia


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Marco Imarisio

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