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Denominazione
Casorzo vuole diventare "Casorzo Monferrato"
Inoltrata la richiesta ufficiale alla Regione Piemonte

L'Amministrazione del Sindaco Ivana Mussa farà istanza alla Regione Piemonte per il cambio ufficiale di denominazione del Comune di Casorzo in "Casorzo Monferrato": la richiesta a Torino di aggiunta del coronimo aggiuntivo "Monferrato" è stata formalizzata durante l'ultima assemblea consiliare.
A pochi anni dalla scelta di Fubine, anche l'ente casortino opta per l'adozione del diffuso coronimo: un'azione coerente con le vicende storiche che senza dubbio vincolano il paese all'antico Marchesato ma anche legata a usi e consuetudini ormai radicati. L’utilizzo del coronimo risulta, infatti, ben attestato nella quotidianità del vissuto dei suoi abitanti, in alcuni articoli di cronaca dei giornali, nelle cartoline postali, come pure negli atti pubblici comunali e prefettizi.
I primi documenti che attestano l’appartenenza di Casorzo al territorio del Monferrato risalgono al 1164 e sono ricavati dalla “Cronaca di Monferrato” di Benvenuto Sangiorgio. In un istromento di donazione in data dell’anno 1164 nonas octobris dal castello di Belfort, l'imperatore Federico I Barbarossa riconosce il dominio del marchese Guglielmo il Vecchio di Monferrato su Casorzo che divenne caposaldo dell’organismo politico, di tipo feudale- rurale, della celebre casata aleramica, in quanto possedeva un castello assai forte e serviva a difesa del Marchesato del Monferrato dalla parte dei possedimenti della Repubblica Alessandrina.
Anche i Marchesi di stirpe paleologica conservarono con gran cura il possesso del luogo. Fu un comune privilegiato fin dal 1291, quando i Marchesi di Monferrato, in premio di fedeltà ed obbedienza costantemente dimostrata, concessero a tutti i suoi abitanti l’esenzione completa dei dazi e dei pedaggi, in qualsiasi luogo del Monferrato. Questo privilegio venne rinnovato dal Duca Carlo Gonzaga di Mantova in data 14 dicembre 1652 e protratto per molti anni ancora. Tra i benefici che il marchese Teodoro I Paleologo aveva accordato al Comune di Casorzo spiccava il diritto di redigere statuti o leggi che regolassero le relazioni fra gli abitanti: ancora oggi, una raccolta di statuti è conservata presso il Municipio. Nei secoli che seguirono, Casorzo mantenne sempre la sua appartenenza al Monferrato ed è tuttora compreso nella giurisdizione della Diocesi di Casale.
Alle motivazioni storiche si sommano, inoltre, quelle turistiche e paesaggistiche, con particolare riferimento al Monferrato Patrimonio dell'Umanità UNESCO: oltre alla stretta vicinanza geografica con alcuni comuni che già vantano il coronimo, Altavilla e Vignale, Casorzo rientra nella Buffer Zone 6 del Monferrato degli Infernot, oggetto del prestigioso riconoscimento, e l'aggiunta del coronimo “Monferrato” alla dizione semplice di Casorzo comporterebbe positive ricadute sia in termini di flussi turistici che di conseguenti ritorni economici.
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