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Prosegue la quinta edizione della kermesse

Le notti barbare di Koubi al Vignale Festival

Nel primo weekend due prime nazionali: “360°” e “Stack Cats”

Sono ricominciate le residenze artistiche con Jérôme Kaboré e Jacopo Jenna, esperienze che produrranno due nuovi spettacoli: “L’Envol”, in scena giovedì 4 luglio e “Mimema” (venerdì 5 luglio). Temi di questa seconda settimana di festival «la dimensione popolare della danza contemporanea e del dialogo artistico tra culture», sottolinea un comunicato diffuso dall’ufficio stampa di Piemonte dal Vivo. Il coreografo Jacopo Jenna lavorerà insieme ad un gruppo di adolescenti dell’Accademia Magdeleine G per «Mimema», progetto di ricerca di una scrittura coreografica attraverso il dialogo con una serie di sequenze video riguardanti il corpo e la danza. 

Il tema dell’incontro artistico tra culture differenti è - invece - il nucleo della residenza del coreografo Jérôme Kaboré, che lavorerà insieme a un gruppo di giovani danzatori e richiedenti asilo. 

Entrambi gli artisti saranno a contatto con il pubblico durante i “Rendez Vous” (la sera, in piazza Mezzadra e piazza del Popolo alle 19 e alle 22).

La paura ancestrale del barbaro

Giovedì sera, 4 luglio, dopo «L’Envol», il palcoscenico principale di Piazza del Popolo sarà tutto per «Les Nuits Barbares» del coreografo franco algerino Hervé Koubi, in prima regionale, opera per 15 danzatori dedicata al tema dell’origine della cultura mediterranea, lavoro definito dalla critica internazionale «spettacolare, sublime, superlativo», tra la potenza ipnotica della parata da guerra  e la precisione di un balletto classico. 

Spettacolo che affronta  la paura ancestrale del barbaro, puntando però sul fascino dell’incontro fra culture e religioni diverse. 

Armonia istituzionale sugli obiettivi

Unità di intenti e armonia sugli obiettivi di promozione del territorio monferrino attraverso lo strumento della cultura, con stagioni di qualità. È quanto è emerso dagli interventi dell’assessore regionale alla Cultura Vittoria Poggio, venerdì scors a Vignale per l’inaugurazione della quinta stagione del Vignale Monferrato Festival, insieme al sindaco di Vignale Tina Corona, al primo cittadino di Fubine Lino Pettazzi e alla presidente di Piemonte dal Vivo Angelica Corporandi d’Auvare.

La cultura come strumento per fare economia e per favorire una fruizione del territorio che non sia di “rapina” ma fruizione in sintonia e in armonia con i territori. Interventi brevi e mirati a lasciare spazio al festival e agli artisti. 

Nove danzatori agguerriti

E dopo l’«ouverture» di Azzurro Scuro di Daniele Ninarello andata in scena ai Giardini Bassi di Palazzo Callori, il festival è andato subito al sodo con la prima nazionale di «360°» di Rami Be’er, in scena con la Kibbutz Contemporary Dance Company.

Nove danzatori agguerriti tecnicamente ma anche emotivamente, nove corpi animati dal suono.

Suono sì, perché i brani scelti da Alex Claude non erano pura e semplice musica, erano “contaminati” dai rumori della quotidianità: campane, clacson, squilli di telefono; la “colonna sonora” per così dire della vita di tutti i giorni. “Musica” complicata, contraddittoria, persino arcana e incomprensibile a volte, che ci travolge e ci sovrasta ma che ci pervade nell’intimo. 

Il mondo e la vita - insomma -  rivisitati attraverso la musica, i suoni, il movimento e attraverso l’abbandono a un vitalismo nel quale i danzatori coinvolgono il pubblico prendendo per mano alcuni spettatori, che partecipano con spontaneità. 

Risultato: pubblico entusiasta, travolto dall’energia dei danzatori della Kibbutz.

Altra prima nazionale domenica sera con “Stack Cats” di Sean Gandini: puro divertissement, con citazioni iconiche (dall’Ultima cena, alla Crocifissione, alla Deposizione), coreografie soprattutto giocate su movimenti e intrecci di corpi e oggetti e una buona dose di irriverente ironia, esplosa in un conclusivo tripudio alla Satyricon & Arcimboldo.


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Marco Imarisio

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