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Guardia di Finanza di Asti
Esposizione dei prezzi di vendita: multati gestori di stazioni di servizio di carburante
Intensificati i controlli sul territorio a tutela dei consumatori

I finanzieri del Comando Provinciale di Asti hanno intensificato, tenuto conto del maggiore flusso veicolare sulla rete viaria della provincia per il periodo estivo, «il controllo del territorio a tutela della sicurezza degli operatori economici rispettosi delle regole del mercato e la vigilanza sulla disciplina dei prezzi, specie nel settore della distribuzione del carburante per autotrazione».
Per questa prima fase dell’estate 2022, «l’attività di prevenzione e controllo delle aree urbane e delle principali rotabili di Asti e provincia, svolta anche con la collaborazione con il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza di Roma, nei confronti di 32 distributori di carburante, ha consentito di accertare diverse irregolarità inerenti sia agli obblighi relativi all’esposizione dei prezzi di vendita che alle previste comunicazioni al Ministero dello Sviluppo Economico».
In particolare «sono stati 10 i gestori di stazioni di servizio verbalizzati contestando sanzioni pecuniarie, per mediamente 1000 euro a ciascuno di essi. Nel corso delle verifiche, i finanzieri tra l’altro hanno anche riscontrato eccedenze e deficienze di prodotti petroliferi, procedendo di conseguenza ad elevare contestazioni amministrative in materia di evasione dell’Iva e accisa nei confronti di quattro distributori di carburante».
In tutta la provincia, altresì, i finanzieri «negli ultimi tre mesi, hanno effettuato oltre 300 interventi in materia di scontrini e ricevute fiscali che hanno riguardato una diversificata platea di altrettanti esercizi commerciali al minuto, soggetti all’obbligo della tenuta del registratore di cassa collegato via telematica all’Agenzia delle Entrate per la trasmissione degli incassi conseguiti in ogni giornata di lavoro. Di questi, ben 132 operatori economici (il 45% di quelli controllati), all’esito del controllo, sono stati verbalizzati e segnalati all’Agenzia delle Entrate per l’omessa registrazione di corrispettivi, risultati incassati sostanzialmente in nero, rilevando in taluni casi anche la mancata comunicazione all’Agenzia delle Entrate, degli incassi giornalieri anche se regolarmente annotati sul misuratore fiscale».
Presso due tabaccai «è stata riscontrata addirittura l’assenza del registratore fiscale telematico, mentre in un’attività commerciale del capoluogo, operante nel settore della vendita al dettaglio di alimenti e bevande, è stato rilevato e sanzionato che pur avendo effettuato somministrazioni, il gestore per oltre 60 giorni non aveva trasmesso all’Agenzia della Entrate i dati dei corrispettivi incassati in due mesi di attività».
Inoltre per la prima volta è stato verbalizzato un esercizio commerciale «che non aveva accettato, nonostante l’obbligo previsto per legge dal primo luglio 2022, il pagamento con bancomat o carta di credito richiestogli da un cliente, relativamente ad una spesa di 50 euro».
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