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Bilanci
Cia Alessandria: il 2023 agricolo segnato da difficoltà, ma si guarda avanti
«La situazione agronomica qualitativa è stata soddisfacente»

Cia Alessandria questa mattina, martedì 12 dicembre, ha presentato i dettagli dell’annata agraria 2023, le considerazioni sindacali su quanto successo nel corso dell’anno e sui temi principali su cui lavorare nel 2024.
«Per quanto riguarda le principali produzioni agricole, la situazione agronomica qualitativa è stata soddisfacente per numerosi comparti (non per tutti), ma la situazione dei prezzi e delle rese (entrambi bassi) è stata drammatica e non permette di tracciare un quadro accettabile della soddisfazione».
Nel dettaglio, secondo le valutazioni Cia Alessandria, «il settore del frumento è stato il protagonista in negativo del 2023, per resa, siccità e prezzi troppo bassi riconosciuti alla parte agricola, al di sotto della convenienza economica di produzione. Per questo motivo Cia Alessandria, nel corso dell’estate, ha bloccato la rilevazione prezzi alla Borsa Merci della Camera di Commercio per cinque settimane consecutive, fatto mai avvenuto nella storia, e portato la protesta fino alla Granaria di Milano. La protesta sindacale prosegue a tutti i livelli, per tutelare il frumento tenero, una delle migliori produzioni, anche per qualità, della provincia».
Restando nei cereali, «anche il riso non vive momenti particolarmente brillanti, a causa di dinamiche mondiali di mercato, ma l’annata è stata buona, scongiurato il pericolo di carenza di risorse idriche per gli allagamenti delle risaie. Poca quantità prodotta di uve, ma di buona qualità, per le poche piogge estive che hanno messo in difficoltà anche il settore della frutta».
Discreta la produzione orticola, «che ha patito la siccità per il secondo anno consecutivo, mentre più scarso degli scorsi anni è stato il quantitativo raccolto delle nocciole (e dal prezzo non remunerativo); disastrosa è invece la situazione del miele, per produzioni fortemente penalizzate dall’andamento meteorologico che in alcuni momenti della stagione ha richiesto l’intervento con nutrizioni di soccorso per salvare le api dalla fame».
Effetti di crisi indotta «dall’aumento dei costi produttivi e dalla siccità sono stati registrati nel settore della zootecnia da carne; in affanno anche il comparto latte sia per produzione (stress del bestiame a causa delle altissime temperature estive) sia per prezzo (in leggero aumento nelle ultime settimane ma comunque basso per garantire un buon reddito agricolo). Buona la produzione di pomodoro da industria, per quantità e prezzo. Segnali postivi dal mondo dell’agriturismo, anche grazie al turismo di prossimità e alla qualità delle esperienze collaterali offerte. Da segnalare, il riconoscimento ottenuto dal territorio con la candidatura vinta di Alto Piemonte e Gran Monferrato “Città Europea del Vino 2024”, che accenderà i riflettori internazionali sui nostri produttori vitivinicoli coinvolti».
servizio su "Il Monferrato" di venerdì 15 dicembre
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