Presentato "Viaggi d'autore 2", il libro strenna per gli abbonati de "Il Monferrato" - Prime recensioni - I collegamenti di Canepa
Teatro delle Muse a Terruggia, “esaurito” dalla presenza di autorità ed estimatori per la presentazione sabato pomeriggio del libro-strenna per i nostri abbonati 2013: “Viaggi d’autore in Monferrato 2”, frutto dell’attenta ricognizione di Luigi Angelino e Dionigi Roggero.
Dopo i saluti del sindaco di Terruggia Giovanni Bellistri, il direttore del Monferrato Pier Luigi Buscaiolo ha ricordato i vent’anni di Viaggi d’Autore, una riscoperta di luoghi e personaggi utile anche ai fini turistici. Nel libro - sostenuto dalla Provincia di Alessandria, coerente con la propria politica di valorizzazione delle qualità del territorio - molti gli episodi inediti e curiosi
.
Il Presidente della Provincia Paolo Filippi ha assicurato l’attenzione delle istituzioni per una iniziativa molto valida (“ero presente alla presentazione del primo volume a palazzo Sannazzaro...”) consigliando, se gli argomenti sono in esaurimento (siamo al Viaggio numero 502) di allargarsi alla futura “grande Provincia Alessandria-Asti”.
La parola agli autori. Roggero: “Il libro è diviso in due parti che mi piace indicare come 'lo stato in luogo' e il 'moto a luogo'. La prima parte è dedicata a Casale (appunto lo 'stato in luogo'), dove brillano tra gli altri i rapporti di amicizia tra Giuseppe Ottavi e Antonio Fogazzaro, gli studi di Vilfredo Pareto al Leardi, i diplomatici Egidio e Ludovico Ortona, Ascanio Sobrero nel bicentenario della nascita (il sindaco Giorgio Demezzi ci ha poi anticipato celebrazioni a fine anno in accordo con l’istituto Sobrero, ndr). Nella seconda parte il lettore è accompagnato per i paesi monferrini”.
Angelino ha evidenziato che il libro non è un mero copia incolla degli articoli usciti sul bisettimanale che sono stati aggiornati e arricchiti. Un esempio: pubblicato l’articolo sui fratelli Peracchio vittime del naufragio del Titanic, sono arrivate testimonianze da parenti do Castelnuovo Calcea e dagli Usa, contributi che sarebbero andati dispersi ma che ora sono nel libro. Stesso discorso per la catalogazione dei voli storici del Aeroclub Palli fatti con Fly Story in ricordo di Gabriele D'Annunzio e del suo pilota (il casalese Natal Palli).
In finale una trentina di immagini di “Dietro le quinte”, con personaggi noti e meno noti e... “Lucha” ('Luce' in Polacco) il simpatico cane di Bardazza, il presidente di Idea Valcerrina.
Il libro è il regalo per chi si abbona a Il Monferrato (l’ufficio abbonamenti è via Roma 114 a Casale).
Recensioni
MONFERRATO NEL CUORE
Com’è difficile stendere la recensione di un volume che ad ogni pagina ti fa battere il cuore!
E’ vero che l’infanzia, l’adolescenza e la prima giovinezza sono i periodi in cui la persona si forma e che la segneranno per tutta la vita.
Ho visitato tanti paesi, ho vissuto in luoghi diversi, anche se da tempo immemorabile la mia città è rimasta Torino dove risiedo tuttora, dove è la mia casa, dove ho continuato a studiare e a lavorare.
Ma il batticuore me lo provoca Casale, me lo provocano i luoghi della campagna intorno, che ho raggiunto tante volte in bicicletta e da cui provenivano tanti miei compagni di scuola. Casale dai tetti bianchi, che allora non sapevo quanto fossero crudeli.
Proditoriamente, come per colpirmi subito al cuore, è con Casale che il volume incomincia, parlando dell’aeroporto Cappa (mi fa piacere, non lo sapevo, che sia allo stesso livello di Levaldigi) da cui Angelino, uno degli estensori del libro ha più volte raccontato, negli ultimi anni, di essere partito per i voli rievocativi dei raid di Palli e D’Annunzio.
Un mio vecchio amico, quasi novantenne, che è stato anche Governatore Lions, mi ha spesso parlato delle sue attività aviatorie. Domenico Boschini, dopo l’Accademia, durante la guerra, comandava come sottotenente vicecomandante, una compagnia di avieri per addestramento specialistico, proprio in questo aeroporto.
Ero troppo ragazzina per conoscere l’attività di resistenza di Giovanna Mazzone, come lo ero per sapere che Pavese si aggirava per i colonnati del Trevisio negli stessi anni in cui vi avevano dislocato le nostre classi, perchè il Liceo Palli era occupato dal comando tedesco, ma anni dopo ho frequentato come tante mie coetanee l’Istituto delle “Tote Manzon”, sempre in via Trevigi. Era l’epoca della mia passione per Simone Weil e per “L’enracinement”, che mi pareva coincidere con le conversazioni che si tenevano lì.
Invece il vecchio impianto di radiodiffusione del Preside Bianchi, di cui Angelino parla a pag.29, l’ho ascoltato prima di essere trasferita al Trevisio. Ricordo in particolare l’invito a sferruzzare per i soldati al fronte. Ma la mia vicina di banco, Renata Leporati, il cui padre era stato condannato all’ergastolo nel processo del Martinetto, aveva risposto:- Prima liberino mio padre! -
Sui diplomatici che Casale e il Monferrato hanno sempre fornito allo Stato ricordi di avere scritto negli ultimi anni. M non so se ho detto che la maestra di pianoforte Pierina Sala mi aveva impartito le ultime lezioni prima che interrompessi stupidamente lo studio della musica perchè non volevo essere vista suonare con gli occhiali. Fu lei a passarmi più volte libri sulla cui copertina l’ex allievo Egidio Ortona aveva scritto il suo nome.
A Lu sono andata invece in una sorta di pellegrinaggio più recentemente, sulle tracce di Fratel Enrico che per tanti anni aveva insegnato latino e greco al Collegio San Giuseppe di Torino (avevamo avuto parecchi allievi in comune) e soprattutto in cerca della memoria di Don Rota, il mio professore di religione al Liceo; in realtà era un letterato e un filosofo, e anche Parroco di Sant’Ilario; fu lui a prestarmi la Guide Bleu con cui andai a Londra la prima volta, appena laureata.
A Quargnento non sono mai stata, ma è il luogo in cui torna periodicamente il mio amico Paolo Piazzardi, che abitualmente vive a Bangkok, dove lo ha condotto la sua carriera diplomatica e che non ha più voluto abbandonare. Lui di Carlo Carrà è nipote (quando me ne parla mi dice sempre di avere ereditato da lui la tendenza alla gotta, anche se è abbastanza giovane) e periodicamente torna lì o a Varzo dove ha una casa e ha pubblicato qualche libro. Anche se ho visitato la bella mostra di Carrà aperta in questi giorni ad Alba, per me anche Quargnento è diventato un luogo del cuore.
E poi, la fotografia di Silvia Martinotti, l’amica più cara di mia sorella e anche mia, col ricordo dei quadri di suo padre e anche suoi, nel capitolo in cui si parla di Salabue!
Voglio dire che quasi ognuno dei luoghi così bene illustrati nel libro strenna evoca per me scene dell’infanzia, dell’adolescenza, amori, amicizie, che mi rendono questo volume così caro che non smetto di sfogliarlo per cullarmi nei sentimenti di allora.
Quindi, oltre a provare ammirazione per il lavoro di quelli che Olimpio Musso chiama “I Dioscuri” continuo a essere piena di riconoscenza per loro.
Elena Cappellano
VIAGGIO IN MONFERRATO
IN COMPAGNIA DEI DIOSCURI
I Dioscuri Castore e Polluce, figli di Giove, erano i protettori delle arti e degli artisti. Proteggevano i naviganti e li salvavano dalle tempeste, facendo da guide provvidenziali. Il Monferrato ha pure i suoi Dioscuri: Luigi Angelino e Dionigi Roggero, che da anni guidano il lettore nel viaggio attraverso la cultura e le arti, che preservano gli abitanti della nostra amata e bella patria dalla selvatichezza e dall’ignoranza. Anche quest’anno, come già nel 2003, l’infaticabile duo ci fa un bel regalo: la seconda puntata dei Viaggi d’autore, formula giornalistica delle più indovinate, e c’è da credere che non sarà l’ultima. Dotati per lunga esperienza di uno stile chiaro e leggibile, Angelino e Roggero tracciano esaurienti profili di personaggi eminenti, originari di Casale e del Monferrato o che vi dimorano felicemente. Bello il ritratto di Ascanio Sobrero, nativo di Casale, uno dei chimici più illustri del secolo decimo nono, l’inventore della nitroglicerina, che permise a Nobel di fare la dinamite. Questo potente esplosivo, come scrive il Sobrero in un saggio, scritto in uno stile invidiabile e che ho reperito presso un libraio antiquario di Roma qualche anno fa, dovrebbe essere usato anche in agricultura e si intitola “Dell’applicazione della dinamite ai lavori di agricoltura”, Memoria del prof. Ascanio Sobrero, Annali della R. Accademia d’Agricoltura di Torino, vol.XXI, 1878, pp.5-24 (chi, preso da curiosità, volesse leggerlo e non riuscisse a reperirlo, mi scriva e glielo manderò via e-mail). Alcune località monferrine sono legate a scrittori: per fare degli esempi, A. Guasco,autore del romanzo “La stilografica di piazza del cavallo”, pubblicato a Firenze da Polistampa nel 2012, si lega a Camino ( p.62); Raffaella Romagnolo, autrice del romanzo “La masnà”, pubblicato da Piemme, Milano 2012, fa riferimento a Salabue (p.130). E così pure altri autori: Giampaolo Pansa ,autore del romanzo “Poco o niente.Eravamo poveri.Torneremo poveri”, pubblicato da Rizzoli, Milano 2011, si collega a Caresana (p.64). Anche scrittori del passato sono trattati: Cesare Vincobrio, il celebre poeta dialettale (Ozzano, p. 114). Una rarità è il profilo di Pio Vidua, padre dell’inquieto Carlo Vidua (Conzano p.74). Le parti storiche si avvalgono dell’interpretazione delle numerose iscrizioni, di cui sono pieni gli edifici religiosi e civili del Monferrato, che rappresentano una fonte tanto importante quanto trascurata: si vedano le pagine sulle epigrafi di Pomaro (pp.121-124), di Sangiorgio (p.145), di Villamiroglio (p.185). Chi scrive ne sa qualcosa, perché i Dioscuri si rivolgono per ottenere consulenze ad hoc al padre Olimpio. Personaggi non monferrini, quali il pittore Aldo Mondino, che ha abitato ad Altavilla (p.58) sono trattati bene, ma da ospiti. Non succede mai, infatti, quello che è successo a Cassino, dove tra i personaggi locali fu annoverato il grande filosofo Ludwig Wittgenstein, che era stato prigioniero di un campo sotto l’abbazia perché era stato catturato dopo Caporetto, al punto di essere proposto come intestatario dell’aula principale di una biblioteca (narra l’episodio Valerio Magrelli in La Repubblica 17.11.2012,p.31). I Dioscuri sono onesti e seri.
Olimpio Musso
LETTURA IN CHIAVE GEOGRAFICA
Come già per il libro del 2011 degli stessi autori, Monferrato tricolore (cfr “Il Monferrato”, martedì 8 febbraio 2011, p.19) ), ho cercato di fare, in sintonia con le mie competenze, una lettura in chiave geografica del volume strenna per gli abbonati 2013 a “Il Monferrato”, LUIGI ANGELINO – DIONIGI ROGGERO, Viaggi d’autore in Monferrato 2, Casale Monferrato, Editrice Monferrato, 2012.
Anche questa volta è risultata una lettura interessante e coinvolgente, dimostrando come contributi geografici, pure di alto livello, possano venire anche da studiosi che non sono dichiaratamente geografi, come i due autori del libro, come già ci ha insegnato un grande geografo italiano (GIACOMO CORNA PELLEGRINI, Geografia diversa e preziosa. Il pensiero geografico in altri saperi umani, Roma, Carocci, 2007).
Intanto è significativo che la stessa copertina del libro si apra col suggestivo disegno di una penna che va tracciando un brandello di carta del Monferrato casalese.
Partiamo dalla considerazione che proprio il Monferrato casalese (o comprensorio di Casale Monferrato) è articolabile in alcune sub-aree tendenzialmente omogenee, che potrebbero essere le seguenti: la città di Casale con la sua periferia collinare (Terruggia, San Giorgio, Coniolo); l’Oltrepo (Villanova, Balzola e Morano); l’area sulla direttrice Casale – Valenza che può arrivare a comprendere Occimiano e Mirabello; la Valcerrina; la Valle Ghenza; l’area lungo la provinciale Casale – Altavilla (Conzano, Camagna, Vignale, Altavilla).
Anche partendo da questo punto di vista il volume ci offre, attraverso i suoi “viaggi d’autore” alla ricerca di personaggi illustri o significativi, del passato e del presente, episodi, emergenze architettoniche, artistiche, storico – culturali, una visione a 360 gradi del nostro territorio. Ci sono intanto i “viaggi” nel comune capoluogo di comprensorio, la nostra città; poi San Giorgio (pp. 144 – 145) e Terruggia (pp. 160 – 161). Per la seconda zona individuata troviamo Villanova (pp. 188 – 191), Morano (pp. 106 – 109). Lungo la Casale – Valenza troviamo Frassineto (pp. 80 – 81), Mirabello (pp. 98 – 99), Pomaro (pp. 122 – 123), Ticineto (pp. 162 – 165). Per la Valle Ghenza e aree contermini i “viaggi d’autore” arrivano a Frassinello (pp. 78 – 79), Ottiglio (pp. 116 – 117), Ozzano, con la frazione Rollini (pp. 118 – 121), Rosignano, con le frazioni e località di Castagnoni, Colma, Uviglie (pp. 134 – 141), Sala (pp. 142 – 143). Per l’area collinare che si affaccia sulla provinciale Casale – Altavilla, troviamo Altavilla Monferrato (pp. 58 – 61), Conzano (pp. 74 – 75), Vignale (pp. 176 – 179). Molto ricca la presenza della Valcerrina e aree contermini: Alfiano Natta (pp. 56 – 57), Camino (pp. 62 – 63), Cerrina (pp. 66 – 73), Gabiano, con le frazioni di Cantavenna e Varengo (pp. 88 – 93), Mombello (pp. 100 – 103), Murisengo (pp. 110 – 111), Odalengo Grande (pp. 112 – 115), Pontestura (pp. 126 – 127), Ponzano, con la frazione Salabue (pp. 128 – 131), Serralunga, con Crea (pp. 154 – 157), Solonghello (pp. 158 – 159), Villadeati, con la frazione Zanco (pp.180 – 183), Villamiroglio (pp. 184 – 187). Ne emerge quindi una geografia completa del Monferrato casalese.
Tutti i “viaggi” sono interessanti, ma alcuni sono anche particolarmente toccanti. Un solo esempio (ma diversi se ne potrebbero fare): Lu Monferrato. Qui il “viaggio” è alla ricerca della memoria del gen. Luigi Gherzi, medaglia d’oro per l’eccidio di Cefalonia. Proprio a Cefalonia il generale si trova “al comando della fanteria divisionale della Acqui. Dopo la firma dell’armistizio, viene catturato e ucciso dai tedeschi (…) il 22 settembre 1943”. Molto toccante è la ricostruzione dell’eccidio e, in particolare, del sacrificio del gen. Gherzi, che, prima di essere colpito dalle raffiche tedesche, scopre il petto, gridando “Viva l’ Italia!”.
Altri “viaggi”, pur partendo dal paese in questione, ci portano, con la mente, anche verso geografie più lontane. Facciamo solo qualche esempio. Gli autori si recano, seguendo lo storico Roberto Coaloa, a Sartirana Lomellina, dove incontrano, nella sua azienda agricola, l’arciduca Martino d’Austria – Este, nientemeno che nipote di Carlo d’Asburgo, ultimo imperatore d’Austria, oggetto quest’ultimo di una recente ricerca dello storico Coaloa. Un altro esempio può riguardare il “viaggio” a villa Villata, nel territorio di Cerrina. Qui la visione e la riflessione su opere d’arte e oggetti di questa “casa – museo” ci apre la mente verso luoghi lontani, d’Italia, d’Europa (Stonehenge, Parigi), del mondo (New York).
E infine, un altro aspetto ancora. Anche se la motivazione iniziale del “viaggio” è la ricerca di personaggi, ricostruzioni storiche, testimonianze della cultura e dell’arte, non manca la descrizione efficace del paese o di suoi suggestivi scorci. Questo spesso ci fa sentire il desiderio di ripetere l’itinerario seguito dagli autori, alla scoperta di tante bellezze, spesso nascoste o poco conosciute. In buona sostanza siamo portati a capire quanto di importante, bello, degno di essere visto, ammirato, studiato, approfondito, ci sia anche nel nostro vicino geografico: senza andare necessariamente tanto lontano, molte cose (ma anche paesaggi splendidi, naturali e umanizzati) che meritano di essere viste, le abbiamo a pochi chilometri da noi. E’ questo indubbiamente un altro grande merito del lavoro di Angelino e Roggero.
Evasio Soraci
APPROFONDIMENTI CON CANEPA
Questa la testimanianza agli autori di Piero Canepa (Pic) 92enne lucidissimo storico di Cuccaro.
Cari Angelino e Roggero,
ho terminato in questi giorni la “impegnativa” lettura dei “Viaggi d’autore”: il primo volume acquistato nelle scorse settimane, e il volume 2, ricevuto in omaggio a Terruggia.
Un capolavoro che dovrebbe figurare nelle biblioteche di tutti i Comuni interessati, Parrocchie e studi privati, perché documentata rassegna di personaggi illustri in tutti i campi dello scibile umano (compresi Santi e Beati), di storie vere, di tradizioni, di edifici storici (religiosi e civili), di località famose ed amene o comunque emblematiche del nostro Monferrato: una risposta alla premonizione (se non vado errato) del grande Carducci, il quale non immaginava “completa” la storia d’Italia, fino a quando non fossero state scritte anche le storie delle piccole comunità. “La memoria—come viene ricordato a proposito del libro fotografico pubblicato dal Comune di Sala Monferrato—è identità, e chi la perde cade nell’oblio. Oggi la società, affetta da un diffuso senso di indifferenza o peggio di una rimozione del passato, è convinta che tutto ciò che sa di vecchio non serva più a niente e a nessuno. Invece la memoria è indispensabile perché ci consente di progettare, sulla base delle esperienze di vita vissuta, il nostro futuro”. (Bravi!). Ne ho presi numerosi appunti, da conservare come preziosi punti di riferimento.
Vent’anni di ricerche di casa in casa, che nessun privato avrebbe mai osato affrontare. Dire “complimenti” è come dire nulla, perché non ci sono parole che inglobino tanta fatica.
Particolare emozione nei numerosi episodi che mi trovano personalmente coinvolto:
VIAGGI D’AUTORE N. 1
Pag. 16: Nel volo su Vienna del 1988 (nell’80° anniversario dell’impresa di D’annunzio e Natale Palli), il pilota Angelo Frizzarin è la memoria storica dell’Aeroclub di Casale che mi raccontò la tragica fine del Ten. Pilota Giovanni Battista Gilardi (ricordata nei Graffiti del Dicembre 2012).
Pag. 30-- Cesare Pavese nascosto al Trevisio dai Somaschi (1945), mi ricorda che lì conseguì il Diploma di Ragioniere mio fratello Celeste, caduto nel 1939 sul campo d’aviazione di Vercelli, dove nel 1948 trovò la morte anche il suo amico e conterraneo, il Ten. Pilota Gilardi.
Pag. 41—Borgo San Martino. Il poeta Piero Ravasenga (l’avucat del Burg) descrive il Collegio “dove ci sono ancora (1960?) le gabbie dei fagiani e degli uccellini…”. Le stesse gabbie dei miei ricordi, di quando in quel collegio frequentavo la quinta Ginnasio nel 1938-39.
Pag.74—Il “Viaggio” a Cuccaro ricorda (frettolosamente): che nel 1807 Carlo Vidua (di Conzano) “rivoltola” l’archivio parrocchiale di Cuccaro, alla ricerca di C. Colombo; la lapide sul Municipio di Cuccaro, fatta installare dal sottoscritto nel 1992 come Presidente del Comitato Colombiano Monferrino; il castello con l’affresco “ottocentesco”; il libro di Canepa “molto esauriente sulle origini di Colombo”; Villa Boemia di Liedholm; il CESCOM; il pittore Paolo Baratella; l’Enosis di Donato Lanati.
Pag. 94—Da Milano Gianni Dàuli va a Grazzano alla ricerca di Badoglio (1936), ricevuto soltanto dal parroco Don Coggiola. Mi ricorda la visita al Maresciallo d’Italia in pensione, fatta dal sottoscritto a Grazzano nel 1953, come ampiamente rievocato nelle pagg. 87-89 del libro “Cuccaro ieri oggi”.
Pag. 97—Don Pietro Rinaldi e la biografia del prozio “Don Filippo Rinaldi”(3° Successore di D. Bosco), cicerone D. Verri Pier Giorgio, uno dei duecento intervistati dal sottoscritto in un film del 1990.
Pag. 146—Il pittore Angelo Morbelli alla Colma di Rosignano, sede delle Cave Angelino Luigi (nonno del giornalista). (Rimando a pag. 136 del Volume 2).
VIAGGI D’AUTORE N. 2
Pagg. 76-77: Splendida (ricavata dal libro di Canepa) la rievocazione dell’eccidio dei 46 Ufficiali italiani, compreso il cuccarese Col. P. Mazza .
Pag. 82—Parlando di Donato Lanati, dice “paese di Colombo” (ma il viaggio è del 2006, mentre i Documenti Dalla Valle furono pubblicati 2007).
Pag. 136—Particolarmente intrigante la storia del pittore Angelo Morbelli e delle cave Angelino (già enunciata anche nel volume precedente). Rosignano, la Colma (e dintorni) sono nomi a me familiari, perché mia madre (Garrone Maria) era della frazione Berroni, che da giovincello frequentavo durante le feste delle borgate vicine. Il ricordo poi del critico d’arte e scrittore cuccarese Ercole Arturo Marescotti mi ha spinto ad una ulteriore ricerca (che vi invierò), perché appartenente alla facoltosa famiglia discendente dalla millenaria casata dei Colombo di Cuccaro. Riporto qui di seguito un “cimelio” della nobile famiglia, cioè l’autografo che Mons. Luigi Colombo (ultimo discendente maschio del casato, deceduto il 6 aprile 1877) apponeva nei registri parrocchiali quando, durante le vacanze estive a Cuccaro, celebrava le Messe per il legato Colombo.
COMPLIMENTI DA VALENZA
So di rischiare la piaggeria, lontana dal mio carattere, ma devo davvero complimentarmi con gli autori per la bellezza della pubblicazione, strumento insostituibile per la scoperta di luoghi e storie interessantissime del nostro magnifico Monferrato che credo in gran parte sconosciuti ai più. Un lavoro splendido.
Mi sento inoltre fortemente in debito per l'attenzione che mi viene dedicata: potete davvero contare sul mio modesto contributo per qualunque cosa vi possa essere utile.
Devo anche complimentarmi per le fotogafie: per esempio, difficile rendere meglio di così in due sole immagini la particolare atmosfera di villa Pastore.
Carlo Dabene