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Il caso

La ciclovia Ven.To è ferma al palo: a chi la gestione?

Manca l’autorizzazione della Regione sul tratto nell’area dell’ex centrale “Fermi” di Trino

Tutti in sintonia con le parole di Davide Galli, responsabile Sogin per lo smantellamento della centrale “Enrico Fermi”, sulla questione relativa alla realizzazione dei tratti della ciclovia Ven.To nella zona dell’ex centrale nucleare. Lo sono il sindaco di Trino Daniele Pane, il consigliere comunale di minoranza Alessandro Portinaro, e il consigliere regionale del Partito Democratico Daniele Valle. Quest’ultimo ha presentato un’interrogazione sulla questione.

Galli, in occasione della riunione della commissione comunale speciale sul processo di disattivazione della “Fermi” aveva affermato che «il tratto della ciclovia Ven.To sui terreni Sogin è in costruzione, la parte sui terreni regionali non lo è perché la Regione Piemonte non ci ha ancora dato l’autorizzazione in quanto non vuole accollarsi la gestione di quei tratti. Se la Regione entro marzo non ci darà l’autorizzazione, quei tratti non saranno realizzati. Si tratta di un impegno da 140.000 euro. Abbiamo avuto lunghe riunioni inconcludenti con i funzionari regionali, ma se la Regione non vuole accollarsi la gestione, noi andiamo avanti con il tratto sui nostri terreni. Visto che si tratta di compensazioni per il territorio, quei soldi li utilizzeremo per fare altre cose. Non possiamo permetterci di perdere il contratto attuale e rischiare poi di spendere il doppio per le indecisioni regionali. I lavori sul tratto Sogin saranno ultimati entro marzo, poi attenderemo quindici giorni e se la Regione resterà su questa sua decisione, sospenderemo il contratto. Basti pensare che la commissione paesaggistica ci ha chiesto la posa di una resina marrone che costa 70.000 euro. Non ha senso».

«Galli ha ragione, sono allineato su ciò che ha detto - interviene il sindaco Pane - Nel 2018 fui convocato per parlare delle opere di compensazione che sono pari al 2 per cento delle operazioni di demolizione o costruzione. Da poco insediato, ereditai quella scelta di buon senso. Sulla Ven.To, la Sogin deve realizzare il bypass, la progettazione non ebbe tempi brevi, la il Piemonte e le altre regioni della ciclovia Ven.To erano addirittura ancora al pensiero della progettazione. La Regione Piemonte si è sempre posta il problema di individuare un gestore dei tratti di sua competenza. In tutto questo periodo abbiamo assistito in una burocrazia regionale pazzesca, con settori diversi che si occupano di cose che si intersecano fra di loro in questo progetto ma che non comunicano fra di loro. Siamo arrivati al punto che tanti hanno trovato da ridire a Sogin per cinque anni perché non faceva questo bypass e gli altri tratti concordati, ed ora il bypass lo realizzano e sono pronti per gli altri tratti previsti, mentre dalla Regione non sono pronti perché manca il gestore e non vuole accollarsi la gestione. Insieme a Galli abbiamo sfuriato con i funzionari regionali, mi sono dichiarato disponibile a gestire quei tratti in via temporanea, ma la Regione ha stoppato tutto. In quanto alla commissione paesaggistica, ha posto una prescrizione su un tipo di terreno da utilizzare per la ciclovia, molto più oneroso, e quindi il tratto di Sogin potrebbe infine risultare diverso da tutti gli altri oppure condizionare tutta l’opera a quel terreno. In definitiva la Regione Piemonte finora non ha fatto nulla di concreto sulla questione, Galli ha pienamente ragione ad arrabbiarsi».

Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere comunale di minoranza Alessandro Portinaro, che da sindaco aveva ospitato la carovana di Ven.To in fase di promozione del progetto: «La giunta regionale non vede e non crede a questo turismo, ancora di meno si interessa del turismo nella nostra zona. È surreale che la Regione Piemonte di fronte alla disponibilità dei fondi e al progetto di Sogin rallenti tutto. Si tratta di un danno oggettivo al nostro territorio, arrivare per primi a realizzare un tratto della Ven.To sarebbe l’ideale, così invece si rischia di arrivare tardi. Siamo di fronte poi a richieste improbabili da parte degli uffici regionali». Valle aveva percorso il tragitto della Ven.To in bici, due anni fa. «In quell’occasione ho potuto constatare che il Piemonte è la regione più arretrata sulle realizzazioni, mentre in Emilia Romagna diversi tratti sono realizzati e alcuni anche in Veneto” ha rimarcato il consigliere regionale. Con la giusta promozione la ciclovia Ven.To avrebbe un impatto internazionale. Una ciclovia adatta alle famiglie. Resto in attesa delle risposte della Regione».


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