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La trattativa

Contratto orafi: aperture non ancora sufficienti

Il commento dei sindacati Fim, Fiom e Uilm

Il 19 ottobre, a Milano, presso l’Assolombarda si è tenuta la trattativa per il rinnovo del CCNL dell’industria orafa, scaduto a giugno 2020.

Commentano i sindacati Fim, Fiom e Uilm: «La trattativa, che dopo aver delineato soluzioni sulle parti normative, dalla ripresa estiva si sta concentrando sugli aspetti salariali e sta registrando un preoccupante stallo: lo scorso 4 ottobre, la delegazione imprenditoriale ha confermato la propria proposta di un aumento salariale di 77 euro fino al 2024».

Tale proposta «è stata giudicata inaccettabile dalla Delegazione sindacale che ha risposto iniziando una campagna di assemblee e di iniziative per spiegare che l’industria orafa italiana non vuole aumentare i salari in modo analogo al resto del mondo dell’industria metalmeccanica».

Nel corso dell’incontro «la Delegazione imprenditoriale ha chiesto una ristretta nella quale ha dichiarato una disponibilità a offrire un aumento maggiore ai 77 euro offerti a settembre, ma non hanno voluto o potuto dettagliare ulteriormente la posizione in attesa di sottoporli alla Giunta di Federorafi che si riunirà il prossimo 4 novembre».

La Delegazione sindacale «da un lato giudica vaghe e insoddisfacenti le proposte avanzate, ma dall’altro ritiene che quest’ultima offerta della Controparte sia l’effetto delle prime azioni sindacali che stanno producendo effetti su imprese che hanno ripreso a lavorare a pieno regime».

Per la Delegazione sindacale «è quindi necessario proseguire nella campagna di assemblee nelle imprese per spiegare ai lavoratori e alle lavoratrici orafe lo stato delle trattative. In particolare, si impegnano le Organizzazioni sindacali e le RSU dei territori a maggiore vocazione “orafa” a programmare iniziative pubbliche come presidi e volantinaggi per il giorno 4 novembre per illustrare “in tutta l’Italia orafa che conta” anche all’opinione pubblica le ragioni di un rinnovo contrattuale che va concluso entro il 2021».

Inoltre, le Organizzazioni sindacali «a livello territoriale e le RSU a livello aziendale potranno proclamare da domani al 10 novembre, cioè la data del prossimo incontro di trattativa, prime iniziative di mobilitazione a sostegno della vertenza».


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