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Dopo la sentenza
Eternit-bis: interviene il sindaco di Casale Monferrato
Le parole di Emanuele Capra
In seguito alla sentenza di secondo grado relativa al processo Eternit-bis pronunciata giovedì 17 aprile dalla prima Corte d’Assise d’Appello di Torino, arriva un commento del sindaco di Casale Monferrato, Emanuele Capra: «Desidero innanzitutto esprimere il mio rammarico per non aver potuto presenziare alla lettura del dispositivo, momento che avrebbe avuto un alto valore simbolico e istituzionale. L’improvvisa emergenza meteorologica mi ha costretto a fronteggiare con urgenza la situazione sul territorio, impedendomi di essere fisicamente presente. L’Amministrazione comunale era comunque rappresentata dalla presenza del presidente del Consiglio comunale Giovanni Battista Filiberti e del Capo di Gabinetto del sindaco Cecilia Strozzi. Con il pensiero e con il cuore, tuttavia, sono rimasto costantemente vicino a quanto accadeva a Torino«.
In merito all’esito del processo, «esprimo una moderata soddisfazione. La conferma, seppur parziale, della condanna rappresenta un riconoscimento importante: costituisce un segnale di giustizia non solo per l’Ente che ho l’onore di rappresentare, ma per l’intera comunità casalese, che da decenni attende risposte chiare e definitive».
È evidente che «l’auspicio fosse per una pronuncia maggiormente aderente alla sentenza di primo grado. Attendiamo ora di poter leggere le motivazioni della Corte, che ci aiuteranno a comprendere in modo più approfondito il senso e la portata della decisione. Il dispiacere più grande, in questa fase, riguarda l’aspetto risarcitorio: i 50 milioni di euro riconosciuti in primo grado avrebbero rappresentato un ristoro ben più adeguato ai danni, materiali e morali, subiti nel tempo dalla nostra comunità».
«Ciò detto, il nostro sguardo è rivolto al terzo grado di giudizio che, non abbiamo dubbi, verrà promosso. La precedente esperienza giudiziaria, conclusasi con un annullamento e con dichiarazioni di prescrizione, ci impone la massima cautela. Prima di formulare qualsiasi valutazione, attendiamo la definitività della sentenza».
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