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In centinaia per dire «no» ai soldi di Schmidheiny. Romana Blasotti Pavesi: «Siate fieri di essere così giusti» video

Per protestare contro la volontà del Comune di Casale di accettare la proposta di 18 milioni di euro avanzata dall'imputato Stephan Schmidheiny in cambio del ritiro dello stesso Comune dal procedimento civile in atto a Torino, venerdì sera centinaia di persone sono scese in strada. Un tricolore «Eternit: Giustizia!», diventato il simbolo della lotta, è stato posato sulla bara che ha aperto il lungo corteo. Davanti a tutti, gli esponenti dell’Afeva, l’associazione famigliari e vittime dell’amianto: da Bruno Pesce a Nicola Pondrano, da Romana Blasotti Pavesi ad Assunta Prato. Con partenza da piazza Mazzini fino a piazza Dante e poi ritorno in un surreale silenzio: un vero funerale. Poi l’arrivo nel “salotto” di Casale attorno al presepe per ascoltare le parole di Romana Blassotti Pavesi: «Vorrei urlare per dirvi un “grazie” di cuore. Tutti voi, questa sera, mi avete dato una grande speranza. Vogliamo giustizia e la comprensione di chi non capisce e di chi non vuol capire. Non fermatevi mai e siate fieri di essere così giusti». Poi un lungo, lunghissimo applauso. I manifestanti hanno appeso ad alcuni dei 150 alberi di Natale che decorano il centro storico, omini bianchi di carta, a ricordare quanti, in questi ultimi decenni, hanno perso la vita a causa della fibra mortale. Studenti: «Vogliamo più spiegazioni dai nostri rappresentanti» «Vogliamo più spiegazioni dai nostri rappresentanti». Questo è quanto chiedono gli studenti che hanno partecipato al funerale della giustizia. Vogliono avere più informazioni, vogliono chiarezza perchè si tratta del lorto «futuro». In alto a destra foto e video

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Stefania Lingua

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