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Intervista
Dj Fargetta in consolle alla Veglia della Canottieri
Sabato 28 giugno a Casale
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Mario Fargetta è uno dei dj radiofonici italiani più conosciuti e amati dal grande pubblico: da molti anni on air sulle frequenze di Radio Deejay, ma da qualche tempo sentiamo sempre più spesso parlare di lui come Get Far.
The Music Is Movin, Music, Your love, This Time (Sexy Night), Midnight, The Beat Of Green, I Will Rise Again. Good Times, I’m Leaving You, Cantare Sognare, Play This Song, I Don’t Know Why, No Matter, sono solo alcuni dei suoi successi.
Sabato 28 giugno, Fargetta è stato ospite d’onore sul palco della Veglia della Canottieri Casale. Un momento speciale per la socialità della nostra comunità, che unisce le generazioni, in un evento che ormai è diventato un classico dell’estate monferrina.
Se le dico Radio Super Antenna, che cosa le torna alla mente?
Ha toccato un tasto vecchissimo ed è stata la mia seconda radio, dove ho conosciuto Linus, prima di approdare a Radio Deejay. Era un mio secondo lavoro, non era ancora la mia professione principale.
Una serata in un club sportivo, qual è il suo rapporto con lo sport?
Speravo di fare il calciatore e volevo davvero avviarmi alla carriera sportiva. Fortunatamente non l’ho fatto e sono qua a fare il dj. Probabilmente se avessi fatto il calciatore, non sarei qui, meglio così. Certamente è una passione fortissima, amo il calcio, ma amo tutti gli sport. Come tutti gli italiani, siamo influenzati dai risultati dei grandi campioni: prima c’era Alberto Tomba nello sci, ora abbiamo Jannik Sinner nel tennis.
Fargetta, Linus e Albertino, la triade della radio e della musica. Come siete riusciti a essere sempre così attualissimi?
Linus e Albertino sono due fratelli a cui devo tutto. Linus, come detto, mi portò a Radio Deejay, con Albertino abbiamo creato un’amicizia solida che dura da anni. C’è qualcosa di particolare in loro. Quando una persona ha gusto nella musica, questo elemento ti accompagna per molto tempo. Essere ancora in onda su Radio Deejay ed M2O ci permette di rimanere sempre in alto.
Perché nel 2025 si sente la necessità di riscoprire gli Anni ’90?
Il decennio degli Anni ’90 è stato irripetibile, in quel periodo sono uscite le canzoni più belle e più forti, infatti vengono continuamente riprese e riproposte come cover. Quelli sono stati anni bellissimi sia per la musica che per le discoteche, ma anche per la radio. Io e miei colleghi abbiamo cavalcato un periodo pazzesco, vedi il Deejay Time che proponeva le hit italiane e mondiali.
Differenza tra radio e consolle?
In radio non ti vede nessuno, io vedo in faccia solo Albertino e poi non ti rendi conto di quanti ti stanno ascoltando. Probabilmente sono più quelli che ti ascoltano di quelli che vedi durante una serata, anche se siamo abituati a suonare davanti a venti o trentamila persone. La radio ha il suo fascino, cerchi sempre di fare le cose migliori e di non sbagliare mai. Quando sei a un evento l’obiettivo principale è far ballare la gente, devi far divertire tutti!
Che segreto ha per far ballare e sognare anche le nuove generazioni?
Ho una mia tecnica durante la serata, anche se non si arriva mai alla perfezione. Cerco di proporre musica che piaccia a tutti, “scimmiotto” un po’ gli Anni ’90. Ma i suoni di sottofondo e la drum, sono attualissimi.
Il suo pseudonimo è Get Far: cosa serve per... andare lontano?
Bisogna essere costanti, sbagliare il meno possibile e, per le produzioni discografiche, mai smettere di crederci.
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