Ex IBL di Oltreponte: pronti per il 2014 due lotti commerciali
di p.l.r.
Due lotti da 200-300 metri quadrati l’uno ospiteranno attività commerciali nell’area dismessa che fa capo all’ex IBL di via Adam, a Oltreponte.
L’area in questione appartiene da tempo alla società Spazio Casale di Vicoforte, nei pressi di Mondovì, nel Monregalese. In questi giorni si stanno gettando le basi per la prediposizione del progetto definitivo che, comunque, attende ancor gli ultimi dettagli.
«Siamo ancora ai preliminari - commenta il progettista - sono stati compiuti degli studi di massima per valutare la natura e l’entità degli interventi che potranno essere ospitati nell’ex stabilimento dei Bonzano».
Ma c’è ancora il vincolo del PAI, il Piano di Assetto Idrogeologico che, dopo l’alluvione del duemila, blocca ancora l’edilizi e lo sviluppo di Oltreponte.
«Prima dovranno essere eliminati i vincoli - aggiunge il progettita - dopodichè partirà l’iter burocratico. Ma - puntualizza - non prima di un anno, nel giugno del 2014».
Cosa potrebbe ospitare l’ex IBL? Tempo addietro si ipotizzava solo un lotto ora, invece ci sarebbe spazio per il settore alimentare, il «fai da te», l’abbigliamento. L’amo è stato gettato, sta ora agli imprenditori casalesi e non solo avanzare proposte.
Ma è tutta l’area di fondo via Adam ad essere interessata dal recupero: innanzitutto l’asse della viabilità che, davanti alla Cerutti, subirà una modifica strutturale con la realizzazione di una rotatoria che andrebbe a valorizzare anche gli edifici della zona. Il progetto di massima è stato presentato in Comune, all’Ufficio Tecnico dell’Assessorato all’Urbanistica: «Si tratta di un progetto suddiviso in aree frazionate che - commenta l’assessore Gianpiero Farotto - eliminerà il degrado dell’area di Oltreponte. Mi auguro che tutto questo possa interessare agli imprenditori casalesi».
Fontana fuori uso per un guasto alla pompa idraulica
La fontana del ponte, all’imbocco di Oltreponte, è da mesi fuori uso. L’acqua non zampilla più e si sono creati in alcuni punti strati di muffa e muschio che la rendono una cattedrale nel deserto. Fu costruita su progetto redatto da uno studio architettonico associato di Torino. Il manufatto, inaugurato nel dicembre del 2006, è costato 170.000 euro con il contributo di 20.000 euro della famiglia Cerutti.
L’opera è stata criticata da molti e i dissensi hanno superato i giudizi positivi.
«Bella o brutta che sia - commentano alcuni residenti - è inutile tenerla in questo stato, priva di acqua, una cosa morta. Perchè il Comune non interviene a recuperarla?».
L’assessore all’Ecologia Vito De Luca, dice: «La fontana di Oltreponte andata in tilt a causa di un guasto alla pompa idraulica di aspirazione dell’acqua. I tecnici hanno constatato da tempo l’avaria e stanno monitorando il tutto. Il guasto verrà quanto prima riparato, dopodichè la fontana tornerà a zampillare come in passato».