Domani, sabato 30 giugno, sarà l’ultimo giorno di permanenza delle suore all’Istituto San Vincenzo che lasciano Casale dopo oltre un secolo di presenza in città e di servizio a favore dei bisognosi. L’immobile di via Canina che ospitava le religiose è stato venduto e probabilmente verrà trasformato in una struttura residenziale. Un saluto alle suore lo ha voluto rendere - come tanti altri volontari vincenziani - Gerlando Provera che ci ha inviato lo scritto che pubblichiamo di seguito.
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In questi giorni, molte persone (soprattutto le vecchie generazioni) ricordano con nostalgia le opere svolte dalle suore di San Vincenzo, istituto che varca la soglia dei cento anni di fondazione, un secolo di vita, di storia, di avvenimenti legati soprattutto al rapido evolversi della società.
Tracciare un percorso durato decenni, la storia di questo istituto fin all’inizio, sembra un’impresa complessa: sappiamo che queste religiose spesero la loro vita al servizio dei più bisognosi avvalendosi di persone che dedicarono il loro tempo libero al volontariato a scopo benefico.
Chi scrive ebbe modo di collaborare ad alcune iniziative del gruppo intorno alla metà degli anni ‘80: l’approccio con il teatro avvenne all’interno di questo gruppo giovanile denominato “Gioventù vicino a te”, composto da una schiera di oltre cinquanta elementi, tra ragazze e ragazzi che oggi, superano la soglia dei quarant’anni e anche più.
Suor Graziella, suor Rosanna (anima del gruppo), suor Angela, suor Mariangela (a cui fu affidata la realizzazione dei costumi), vissero gli anni d’oro(1984-1988)con questo gruppo, confortate dalla grande fede di aiutare il prossimo e dalla gioia di vedere all’opera questi giovani che, anche in questo modo, contribuirono a dare un qualcosa alle persone meno fortunate di loro.
Furono realizzati molti spettacoli, tra cui Caterina Laboure, opera scritta da mons. Felice Moscone allora vicario della diocesi di Casale, l’orchestra venne diretta da Giuseppe Brovero che ne compose le musiche. Per questo grande allestimento teatrale oltre all’impegno del gruppo, si unirono anche persone esterne, (compresi gli orchestranti) che curarono le magnifiche coreografie: la prima venne rappresentata in occasione della giornata della gioventù nella città di Tortona, nel maggio 1987. Allo spettacolo assistettero più di mille persone ottenendo un grandissimo successo (il ricavato degli spettacoli, venne tutto devoluto in beneficenza), grazie anche alla preziosa collaborazione di una donna amante del teatro recentemente scomparsa Caterina Cerutti che, con la sua verve e simpatia, seppe trasmettere ai giovani questa magnifica arte, curandone lei stessa la regia di tutti gli spettacoli.
Di questo gruppo, in seguito, si misero in luce, Chiara Angelini, Giuseppe Costantino, Alfredo Rivoire che fecero, nella città di Casale, la storia del teatro amatoriale ancora oggi in attività con le rispettive associazioni, Nuovo Palcoscenico e Laboratorio Artistico Piccolo Sipario.
A distanza di molti anni, di queste belle esperienze ridestano i ricordi; le ultime suore dell’istituto lasciano Casale orgogliose della loro operosità prestata, avvicinandosi in particolare al mondo della sofferenza, senza dimenticare i ragazzi e soprattutto i bambini del catechismo dove suor Lucia, per molti anni, divenne preziosa collaboratrice dell’oratorio del Duomo, un punto di riferimento per tutti.