«Fare spesa in paese conviene a tutti»... ma gli acquisti stentano a decollare
La crisi si fa sentire un po’ dappertutto e nei piccoli centri gli operatori commerciali la concorrenza con i grossi centri di distribuzione mette in molti casi a rischio la sopravvivenza delle piccole attività, anche storiche, creando disagi anche nella popolazione. A San Salvatore l’associazione dei commercianti “San Salvatore Crederci”, presieduta da Pierangelo Rota, ha lanciato di recente un appello, divulgato anche attraverso la pubblicazione comunale, a sostegno della valorizzazione del commercio di “prossimità”: «La crisi che attanaglia le famiglie porta spesso queste ultime ad approvvigionarsi fuori paese, determinando un calo della clientela per i negozi del centro storico - spiegano dall’associazione commercianti - Naturalmente il fenomeno era già presente prima della crisi, molti sansalvatoresi fanno spesa unicamente fuori dal Comune di residenza. Ciò però non significa sempre convenienza, perchè se il paese si mantiene vivo, con tutti i suoi servizi, lo si deve anche alle sue attività commerciali».
Alcune delle quale, le più antiche, sono state di recente premiate dal Comune con la targa di “Negozi con i Baffi” unitamente alla più giovane, un negozio di abbigliamento aperto da una ragazza che ha creduto, rischiando in proprio, nell’economia del paese. E le vendite in prossimità delle feste, come stanno andando? «Parlando con i gestori dei negozi - commenta Pierangelo Rota - in questi giorni ho sentito una nota che suona dappertutto allo stesso modo: la gente ha limitato gli acquisti alla stretta necessità e anche in quest’ultimo caso, discutendo con operatori del settore, è emerso che anche nei generi alimentari, se prima si acquistava due, oggi si cerca di far bastare qualcosa in meno». In ogni caso il paese della Torre tiene la testa alta: nell’ultimo anno hanno chiuso un negozio di alimentari e una trattoria ma ha aperto, come detto, un negozio di abbigliamento e, visti i tempi e considerato cosa spesso accade nei centri di modeste dimensioni… «Da parte nostra - aggiunge Rota - e con il Comune, si è fatto quanto possibile per aiutare il commercio: i riconoscimenti ai negozi storici, in alcuni dei quali si è visto anche in tempi recenti il passaggio di testimone da genitori ai figli, le De.Co. che hanno premiato la pizza del gemellaggio dopo la ‘grissia’, prodotti che speriamo possano creare interesse e attrattiva».
Il profilo è quindi alto e gli esercizi commerciali sufficienti alla popolazione che però dovrà rendersi conto, qui come in altri piccoli centri, che la comodità nel raggiungere in pochi minuti il negozio, le specialità del posto e la funzione anche ‘sociale’ e di servizio di certi operatori, sono di per sé elementi di convenienza per tutti, specie per le fasce deboli impossibilitate a spostarsi. Quindi, per dirla con San Salvatore Crederci, «Fare la spesa in paese conviene a tutti».