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"Il cielo di Matteo"

Da Moncalvo le proposte alla Regione per aiutare i bambini

Franco Trento ha incontrato i funzionari vicini al presidente Cirio

Franco Trento lavora da tempo a sostegno dei più piccoli

Un primo passo per poter aiutare concretamente i bambini durante questo periodo di pandemia che sta creando seri problemi psicologici ai più piccoli. Sono cinque i punti dettagliati e ricchi di argomentazioni concrete che martedì scorso, 30 marzo, il moncalvese Franco Trento, fondatore e presidente dell’associazione no profit “Il Cielo di Matteo”, ha sottoposto ad alcuni delegati della Giunta regionale piemontese durante la riunione in videoconferenza.

“Purtroppo il Governatore Cirio non è potuto essere presente per il viaggio che lo ha portato a Roma a incontrare il generale Francesco Figliolo in merito all’approvvigionamento dei vaccini – spiega Trento – ma ho potuto esporre le mie idee a Luca Robaldo, capo di segreteria del presidente della Regione e a Marco Traversa, in rappresentanza di Chiara Caucino, assessore alla Politiche della Famiglia e delle Pari opportunità”.

Un confronto costruttivo che porterà, si spera, a un incontro con il governatore il prima possibile. “Ho visto molto interesse da parte loro – prosegue il moncalvese che dal 2019 si occupa di portare un sorriso ai bambini ammalati attraverso numerosi iniziative e collabora con ospedali e case famiglia in tutta Italia – e Robaldo ci ha tenuto a dire che, parlando a nome di tutta la Giunta, le idee da noi presentate sono più che lodevoli, che come giunta  si stanno già muovendo sul territorio per il problema dei bambini e dei disabili, che accolgono il nostro programma e le nostre idee e farà si che in presenza ne potrò parlare direttamente con il Governatore Cirio per sviluppare ancor meglio quello da noi presentato”.

Cinque i punti esposti da Trento che aveva già fatto recapitare a Cirio nelle settimane scorse. La preoccupazione che Trento ha manifestato durante la videoconferenza, supportata da una relazione redatta ad hoc da un team di esperti guidato dalla dottoressa Patrizia Farello, psicologa dell’infanzia e dell’adolescenza, è che il ritorno alla normalità, una volta che si tornerà a scuola e a incontrarsi di persona, non sarà così semplice per i bambini.

“Si registra una condizione di forte stress per bambini e adolescenti – spiega la psicologa Farello -. Nei bambini in età preadolescenziale, fino a 12 anni, si segnala un aumento dei disturbi del sonno e dell’ansia in generale. Quindi sono bambini più irritabili, che dormono meno, dormono male, e che mostrano forti preoccupazioni rispetto alla loro salute ma ancora di più per quel che riguarda la salute dei propri genitori. Non avere contatti fisici, reali, con i propri pari impoverisce la ‘dieta’ del nostro cervello emotivo. Nei più piccoli, soprattutto di sesso maschile, l’impossibilità di giochi fisici, resi possibili dagli spazi e dall’appartenenza ad un gruppo, generano irrequietezza e sintomi psicosomatici”, per non parlare delle difficoltà che vengono amplificate notevolmente in soggetti fragili, come disabili sia fisici che mentali. Soluzioni? Tante, quelle proposte da Trento e che sono state prese in seria considerazione dai rappresentati della Giunta regionale: ad esempio coinvolgere le associazioni del territorio come gli alpini, le pro loco oltre al fatto che “le scuole, i parchi, gli sferisteri, ogni luogo all’aperto, adesso che è arrivata la bella stagione, possono essere un teatro di socialità e aggregazione in sicurezza in cui dare vita a incontri all’aperto con attività svolte da professionisti: ad esempio Clown, artisti circensi, animali adatti all’interno, musicisti adatti a bambini e tanto altro”, conclude Trento.


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Marco Imarisio

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