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  • 27 novembre 2007
  • Casale Monferrato

Trenta esuberi alla Gaiero, ventisei a Casale

Trenta esuberi alla Gaiero su 47 dipendenti. La ditta ha comunicato nei giorni alle organizzazioni sindacali lo stato di crisi, chiedendo l’apertura di una procedura di mobilità. La Gaiero occupa attualmente 54 lavoratori di cui 47 a Casale, 4 nella filiale di Torino e 3 in quella di Imperia. E dei trenta esuberi, pertanto, la maggioranza sono a Casale, ben 26. Gli altri 4 sono nella filiale torinese, nessun in quella ligure. «Si apprende che i motivi che rendono inevitabile il provvedimento, sono da ricercarsi in una grave situazione finanziaria ed economica in cui versa la società, conseguente all’eccessivo indebitamento, ai costi sostenuti per il mantenimento di imponenti strutture immobiliari, unitamente ad una situazione di mercato sempre più difficile e poco attenta ai margini di contribuzione», evidenzia un comunicato stampa diffuso dai sindacalisti Cristiano Montagnini, Cisl e Mario Galati, Cgil. «Questi motivi trovano fondamento nella necessità di ritornare al più presto ad un indice di produttività superiore alle 1500 tonnellate pro-capite, oggi attestato sulle 700 tonnellate, condizione insostenibile per aziende commerciali del settore. La comunicazione continua richiamando gli ultimi provvedimenti attuali dalla società in ordine di alleggerimento dei costi aziendali che non sono stati sufficienti a riequilibrare la posizione sul mercato, su cui fondare positive prospettive di rilancio», spiegano i sindacati. Alcune settimane fa – fanno ancora sapere i sindacati – c'era stato un incontro all’Unione Industriale di Alessandria dove era stata prospettata una possibile chiusura dello stabilimento «nel caso in cui soggetti esterni non avessero messo un campo sinergie con la proprietà». Argomenti, che il sindacato aveva discusso nelle assemblee in attesa di un ulteriore incontro di verifica, che nel frattempo è stato sostituito, dall’azienda, «con una inaspettata e formale dichiarazione di procedura di mobilità». Le organizzazioni sindacali hanno immediatamente chiesto un ulteriore incontro urgente all’Unione Industriale cui seguirà un incontro coi lavoratori – spiegano Montagnini e Galati - «al fine di decidere quale percorso sindacale attivare in merito alla grave situazione verificatasi». Nessuna notizia dall'Unione Industriale, interpellata ieri per avere maggiori informazioni sulla vicenda, se non che si attendeva la comunicazione di disponibilità da parte dell'azienda per fissare la data dell'incontro.

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Lorena Balbo

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