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Un fatto increscioso

Donazione sangue: l'Avis Casale attaccata via social

«Basta alle numerose fake news»

La sezione Avis di Casale Monferrato vittima di un increscioso episodio. A seguito di un post nel quale si invita alla donazione di sangue e plasma, sui profili social di Facebook e Istagram, l’associazione è stata presa di mira da persone che cercano di dissuadere la donazione di sangue, diffondendo false informazioni, disamore verso la donazione, senza peraltro alcun fondamento scientifico. 

«Siamo stati costretti ad eliminare il post in quanto sono state numerosissime le persone che hanno commentato con grande maleducazione, oltre ad aver mandato messaggi privati alla nostra pagina social, sempre con atteggiamenti provocatori ed istigatori - denuncia la presidente dell’Avs Gabriella Bionda - Si parla del sangue dei vaccinati che coagulerebbe, passando per la scarsa qualità degli emocomponenti di chi ha ricevuto la terza dose di vaccino SarsCov19, fino agli appelli a non donare sangue per Avis o, peggio ancora, le insinuazioni secondo cui la nostra associazione richiederebbe solo il sangue di chi non è in possesso del Green Pass». 

Questa è un’altra falsa notizia che sta circolando e riguarda la presunta richiesta di sangue dei non vaccinati, perché sarebbe ritenuto più sicuro. 

«Questa informazione non ha alcun fondamento e nasce da un’errata interpretazione di una circolare del Ministero della Salute - consultabile sul sito del Ministero della Salute o di Avis Nazionale - con cui si è stabilito che non vi è obbligo di Green Pass per accedere alle strutture di raccolta - aggiunge la presidente di Avis Casale - Questo perché i donatori sono chiamati a rispondere a un’esigenza del Sistema Sanitario. Sono regole indicate dal Ministero della Salute che Avis e le altre associazioni di donatori si impegnano a seguire, assicurando la sicurezza di tutti: donatori, personale sanitario e malati. E sono regole che valgono per tutti gli altri reparti e ambulatori, non solo per il Trasfusionale, per il diritto di accesso alle cure primarie e d’urgenza».

Queste false notizie rischiano di ostacolare e rallentare ciò che invece è davvero importante: assicurare sangue e plasma per consentire agli ospedali di proseguire nelle loro regolari attività, senza dover rinviare terapie e interventi salvavita. 

«Sangue intero e plasma sono appunto “salvavita” e dal plasma si ottengono molti farmaci come albumina, fattore VIII della coagulazione e molti farmaci essenziali per i malati e per chi è in condizioni critiche di salute - conclude Gabriella Bionda - Siamo qui quindi ad invitare i donatori e i non donatori a reperire le informazioni da fonti accreditate, come quella del Ministero della Salute o sul sito Avis Nazionale. 

Per noi, diffondere queste falsità è un atto gravissimo, perché se è vero che “Chi salva una vita salva il mondo intero”, deve essere ben chiaro agli autori di queste false informazioni, che li consideriamo personalmente responsabili del contrario. Noi come Avis, siamo qui a difendere il diritto di non veder alterata la nostra identità personale, morale e ideale. Non vogliamo convincere nessuno a cambiare le proprie idee, ma chiediamo ed esigiamo il rispetto dei donatori che rappresentiamo, che compiono un gesto di altissimo valore, donando ciò che di più prezioso possiedono, per aiutare i malati, che sono da sempre la nostra priorità». 


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