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Assemblea

Appello dalla P.A.T. di Trino: «Abbiamo bisogno di giovani»

«I conti sono a posto, ma servono nuove forze per il futuro»

Si è tenuta nei giorni scorsi l’assemblea annuale dei soci della Pubblica Assistenza Trinese. Un’occasione per illustrare e approvare il bilancio e discutere con i volontari delle varie attività portate a termine e di quelle programmate per il futuro. L’anno scorso sono stati effettuati 490 viaggi per un totale di 12.699 chilometri percorsi. I volontari attivi sono 202, divisi tra unità sanitaria e unità di Protezione Civile.

Dal punto di vista economico la situazione è nel complesso positiva: su un patrimonio di quasi 250 mila euro ne sono stati investiti 104 mila euro, con il risultato positivo d’esercizio pari a 1.652 euro e con 10 mila euro di accantonamenti.

Tra le entrate, da sottolineare che i contributi del 5x1000 sono pari a 13.100 (l’anno precedente erano 11mila euro) con una quarantina di trinesi che hanno scelto di destinare alla PAT il contributo volontario sulla dichiarazione dei redditi. Un segno di affettività verso una delle associazioni di volontariato più importanti della città, per il tipo di servizio che svolge al servizio della comunità, con il solo impiego di volontari - unica realtà in tutto il Piemonte in questo settore - coprendo un bacino d’utenza di circa 20 mila persone in tutto il territorio. Ogni giorno sono impegnati 20 volontari per poter garantire un servizio H24, con ambulanze di base e medicalizzata 118.   

La preoccupazione che è emersa nel corso dell’assemblea è però legata in particolare alla difficoltà di reperire nuovi volontari - in particolare giovani - per poter garantire il ricambio generazionale e il futuro stesso dell’associazione. Gli attuali volontari hanno un’età media di 50-55 anni e i giovani faticano ad avvicinarsi a questa realtà, nonostante le campagne di sensibilizzazione che viene effettuata nelle scuole, i corsi organizzati dalla stessa PAT e il Servizio Civile. «Purtroppo questo è un cruccio che ci trasciniamo dietro già da qualche anno - spiega il presidente Mauro Bagna - con il progetto di Servizio Civile Nazionale a cui collaboriamo, a fronte di 6 posti che mettiamo a disposizione ci sono giunte solo 15 richieste, niente se si pensa ad una popolazione di circa 7 mila abitanti. Credo che nella società di oggi non ci sia più la solidarietà di assistere gli altri, ma bisogna tenere presente che a Trino, senza la PAT, mancherebbe un servizio preziosissimo per tutti come quello del soccorso. Tanto più che entrando da noi un giovane potrebbe approcciarsi ad un tipo di lavoro qualificato e utile per l’intera comunità. Tanto di cappello ai volontari che ci sono e che coprono i turni quotidianamente, ma l’aspetto del ricambio generazionale che non c’è ci preoccupa molto».

Dei 6 giovani che attualmente svolgono il Servizio Civile, 2 erano già volontari, mentre nel corso di allegato A, su 20 partecipanti solo 6 sono rimasti in organico. «Purtroppo sono numeri molto bassi - aggiunge Bagna - ci vorrebbero almeno 13-14 ingressi per ogni corso.  A Trino forse si dà tutto per scontato, anche l’attività di soccorso, ma se si continua di questo passo un domani saremo costretti ad assumere personale e l’aspetto del volontariato verrebbe meno, con tutti i rischi del caso per questo tipo di associazione. Oltre all’aspetto economico, credo che anche quello delle risorse umane e morale sia molto importante e spero che la tendenza possa invertirsi al più presto».

Di posto insomma ce n’è e presto verrà acquistata una nuova ambulanza grazie al contributo di 104 mila euro del Comune.


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