Nel secondo trimestre dell'anno il manifatturiero ha guadagnato 3,5 punti percentuali
Prosegue il trend positivo che, ormai da sei trimestri, caratterizza l’industria manifatturiera provinciale. Secondo i primi risultati della 159ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli uffici Studi delle Camere di Commercio piemontesi, nel trimestre aprile – giugno 2011, la produzione è cresciuta del 3,5% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno.
Crescita continua
La rilevazione è stata condotta, in un’ottica di omogeneizzazione dell’indagine relativa al Piemonte con quelle condotte dalle Unioni regionali delle Camere di commercio dell’Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto, e da Unioncamere Nazionale, nei mesi di giugno e luglio 2011 con riferimento ai dati del periodo aprile - giugno 2011.
La crescita produttiva registrata nel secondo trimestre del 2011 rappresenta il sesto aumento consecutivo fatto registrare dal comparto manifatturiero dopo la grave crisi del biennio 2008 - 2009.
Da sottolineare il fatto che l’incremento avviene rispetto ad un periodo (secondo trimestre 2010) nel quale era già stata registrata una crescita del 3,2% sul corrispondente periodo del 2009.
Ordinativi: segno positivo
Ugualmente positiva è stata la dinamica dei nuovi ordinativi ricevuti dalle imprese nel corso del secondo trimestre dell’anno: quelli interni sono aumentati del 4,9% rispetto al periodo aprile – giugno 2010 e quelli esteri dell’11,5%.
A fronte di una domanda estera caratterizzata ancora da notevole vivacità, gli ordinativi dall’interno hanno fatto registrare un forte rallentamento rispetto all’andamento del primo trimestre di quest’anno, quando erano cresciuti dell’8,4% sul periodo gennaio – marzo 2010.
Anche l’analisi dei dati disaggregati per mercati di sbocco dei prodotti locali conferma un maggior dinamismo della componente estera della domanda: il fatturato totale è aumentato del 5,8% e quello estero del 7,4% ma l’andamento del fatturato denota ritmi di crescita più contenuti rispetto ai tre mesi precedenti.
Imprenditori ottimisti
Il quadro congiunturale moderatamente positivo sembra destinato a protrarsi anche nei prossimi sei mesi.
Per il 44 % degli imprenditori intervistati, infatti, la produzione è destinata a restare stabile sui livelli raggiunti nel secondo trimestre del 2011, per il 20% ad aumentare fino al 5% e per il 34% a diminuire anche fino al 5%.
Previsioni pressoché analoghe sono state formulate anche per fatturato ed ordini con quelli interni che, ancora una volta, scontano una minore vivacità rispetto agli ordinativi provenienti da oltre confine.
La crescita produttiva ha interessato tutte le province piemontesi ma è stata particolarmente vivace a Vercelli (+11,1), Biella (+10,0%), Novara (+9,9), Asti (9,8) e Torino (8,8) mentre la media regionale è stata pari al 7,9 %.
Segnali di ripresa
«L’andamento dell’industria manifatturiera alessandrina nel secondo trimestre 2011 - ha affermato il presidente della Camera di Commercio, Piero Martinotti – conferma i segnali di ripresa in atto ormai da più di un anno, ripresa che ha consentito al settore industriale di tornare sui livelli produttivi di fine 2008».
«Rimane elevato - ha continuato il presidente Martinotti - il contributo dell’export alla crescita della produzione e del fatturato, con gli ordinativi esteri che denotano un maggior dinamismo rispetto a quelli interni anche se questi ultimi sembrano essere più tonici in confronto ai trimestri precedenti».
«Se è vero che l’industria alessandrina registra performance inferiori a quelle di quasi tutte le altre province del Piemonte - ha proseguito il presidente dell’Ente camerale - è altrettanto vero che, nel biennio 2008 – 2010, quando la crisi si fece sentire con maggiore intensità, registrò flessioni inferiori a quelle subite dagli altri sistemi industriali provinciali».
«Inoltre - ha concluso Piero Martinotti – non dovrebbe costituire motivo di preoccupazione neppure la modesta flessione fatta registrare dalla produzione nel secondo trimestre dell’anno rispetto al periodo gennaio marzo (da +4,1 a +3.5). Anche nel 2010, infatti, il trimestre aprile – giugno vide una flessione in confronto ai tre mesi precedenti, flessione che fu ampiamente recuperata nei due trimestri successivi».