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Iniziativa

Anche Moncalvo ricorda le vittime innocenti delle mafie

Domenica 21 un incontro nel cortile della scuola media

Un recente incontro pubblico a Cascina Graziella

Moncalvo e Libera insieme per celebrare la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” che quest’anno giunge alla ventiseiesima edizione. 

“A ricordare e riveder le stelle” è lo slogan scelto per questo 21 marzo che cita l’ultimo verso dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri, a 700 anni dalla morte. “Così il sommo poeta saluta i suoi lettori alla fine del viaggio nell’inferno – spiegano dal comitato Libera Asti - . Il desiderio di ‘riveder le stelle’ e di uscire dall’inferno della pandemia, dopo un anno d’isolamento e distanziamento, è un desiderio forte tra tutti i cittadini. Il titolo della Giornata vuole dunque essere un inno alla vita, allo sguardo verso un orizzonte migliore da costruire insieme, a partire dalla memoria di chi quella vita ci ha lasciato”.

Tra gli appuntamenti previsti c’è anche l’incontro a Moncalvo, domenica alle ore 15.30, presso il cortile della scuola media con gli amministratori, il consiglio comunale, l’associazione Aleramo e i giovani Lions del Leo club.

“Sarà data lettura dei nomi delle vittime di mafia tra i pubblici amministratori e sarà ascoltato il discorso di don Luigi Ciotti. Leggere i nomi e i cognomi delle vittime è un modo per far rivivere quegli uomini e quelle donne, per non far morire le idee testimoniate e l’esempio di chi ha combattuto le mafie a viso aperto e non ha ceduto alle minacce e ai ricatti che gli imponevano di derogare dal proprio dovere professionale e civile”, proseguono da Libera. L’iniziativa è a invito, alla presenza delle sole autorità, delle forze dell’ordine del territorio e dei rappresentanti dei partner coinvolti sempre nel rigoroso rispetto delle normative antiCovid.

La storia di Graziella Campagna

Una delle vittime innocenti di mafia è Graziella Campagna, a cui è intitolato il cascinale di frazione Santa Maria confiscato nel 1996 a un boss mafioso e che ospiterà nei prossimi mesi donne vittime di violenza. Ma chi era Graziella Campagna? Nacque il 3 luglio 1968 a Saponara, in provincia di Messina e iniziò presto a lavorare in una lavanderia di Villafranca Tirrena.

Mentre stava lavorando, l’ingegner Cannata le portò una camicia dove Graziella trovò involontariamente un’agenda grazie alla quale scoprì che l’ingegnere era in realtà un boss latitante: Gerlando Alberti jr. Quell’agenda nelle mani di Graziella rappresentava per il boss un pericolo, soprattutto perché Graziella aveva un fratello, Pietro, carabiniere in servizio. Il 12 dicembre 1985, dopo aver finito di lavorare, andò ad aspettare l’autobus che l’avrebbe riportata a casa ma la corriera arrivò a Saponara senza di lei. 

Grazie alle testimonianze rese, si scoprì che quella sera, la ragazza accettò tranquillamente un passaggio, come se conoscesse bene e si fidasse di chi stava alla guida. Il corpo, ritrovato due giorni dopo, trucidato da cinque colpi di una lupara calibro 12, fu riconosciuto dal fratello, Pietro Campagna. Graziella aveva solo 17 anni. “Il suo assassinio – spiegano da Libera Asti - è la dimostrazione che la mafia uccide senza guardare in faccia a nessuno e di non avere, come si diceva un tempo, codici d’onore e regole per cui non si uccidevano donne e bambini”.


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